Wearable: il 2015 è stato super

IDC ha rilasciato nelle scorse ore il report Worldwide Quarterly Wearable Device Tracker, nel quale risulta come la fame di smartwatch, smartband e di tracker per il fitness sia aumentata in modo considerevole nel 2015. Nel dettaglio IDC parla di 78,1 milioni di dispositivi wearable distribuiti nello scorso anno a livello globale, ovvero il 170% in più del 2014, quando le unità spedite furono solo 28,8 milioni. Le stime per quest’anno parlano invece di una crescita del 44.4% che porterebbe a 111.1 milioni le unità immesse sul mercato, che diventeranno 214,6 milioni nel 2019.
Fitbit continua a essere il leader di mercato grazie a un market share che nel 2015 ha toccato il 26,9%, mentre Xiaomi (15,4%) e Apple (14,9%) sono rispettivamente in seconda e terza posizione, seguite da Garmin (4,2%) e Samsung (4%). Eppure, nonostante abbia distribuito nel 2015 21 milioni di device rispetto ai 10,9 milioni del 2014, Fitbit ha perso negli ultimi 12 mesi l’11% di market share.
Ciò è dovuto principalmente ai numeri fatti registrare da Apple con l’Apple Watch e al successo della Mi Band di Xiaomi, un braccialetto con funzionalità fitness venduto a circa 15-20 euro contro i 60 euro del device più economico di Fitbit. Prodotti che hanno attirato nuovo pubblico e spostato in modo considerevole le vendite lontano da Fitbit, che a fine 2014 deteneva ben il 38% di tutto il mercato wearable.
IDC tiene comunque a sottolineare come la sua ricerca non riguardi solo smartwatch e smartband (che comunque rimangono i prodotti di punta), ma anche tutti quei dispositivi dotati di sensori che possono essere indossati come vestiario, scarpe, occhiali e altro ancora. “Certo, i primi cinque produttori wearable al mondo vendono quasi esclusivamente device da polso, ma nell’ultimo anno abbiamo assistito a una crescita notevole anche per quanto riguarda tutti gli altri dispositivi indossabili” ha commentato Jitesh Ubrani, senior research analyst di IDC.