Grazie ai progressi della tecnologia, la consegna via robot per l’ultimo miglio permette di far arrivare gli ordini senza compromettere la salute e la sicurezza di consumatori e corrieri. Alcuni ordini da ristoranti e minimarket sono già consegnati da robot in alcune aree del Regno Unito, ma i retailer come possono adottare questo livello di automazione?

L’uso della robotica e dell’automazione nei magazzini o nei DC non è certo una novità. I retailer di tutto il mondo hanno perfezionato da tempo l’equilibrio tra essere umano e macchina per aumentare l’efficienza, ridurre gli errori e rendere questa particolare fase della supply chain senza interruzioni e fluida. In effetti, dalla prima introduzione della robotica nell’industria automobilistica, l’uso di questa tecnologia è cresciuto in modo esponenziale. Ora, una vasta gamma di fabbriche, laboratori, magazzini, impianti energetici, ospedali e altre industrie si affidano alla robotica e all’automazione.

Secondo Manhattan Associates i magazzini e i centri di distribuzione odierni devono garantire flessibilità, scalabilità e ridurre la dipendenza da squadre di lavoratori temporanei o poco affidabili, per soddisfare le loro esigenze operative (soprattutto quando la domanda di e-commerce è così elevata). Quindi, l’introduzione dell’automazione e della robotica è il modo perfetto per raggiungere questo obiettivo.

Con l’utilizzo della robotica e dei processi automatizzati all’interno dei magazzini e dei DC, i retailer possono elaborare gli ordini di e-commerce in modo molto più rapido e sicuro, anzichè affidarsi esclusivamente a picker manuali. Implementando strategicamente l’automazione e la robotica, le supply chain possono lavorare 24 ore su 24 senza dover ritardare le consegne e rispettando le aspettative dei clienti.

All’interno di un magazzino, tuttavia, è ancora necessario integrare l’automazione con il personale umano per eseguire determinati compiti che i robot semplicemente non sono ancora in grado di svolgere.

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Spostandoci attraverso la supply chain, fino alla fase di consegna finale, troviamo una situazione completamente diversa, con la consegna dell’ultimo miglio che si è trasformata profondamente negli ultimi cinque anni. La domanda è: i magazzini devono seguirne l’esempio? È giunto il momento di mettere alla prova le supply chain e di far sì che i retailer utilizzino più i robot per garantire la sicurezza dei dipendenti e l’efficienza operativa?

Riconoscendo i vantaggi della robotica e dell’automazione all’interno del magazzino, molti retailer stanno ora iniziando a considerare come questa tecnologia possa essere utilizzata all’interno dei loro punti vendita, e non solo. In particolare, negli ultimi mesi i robot sono stati utilizzati come metodi di consegna contactless per garantire la consegna a domicilio anche in piccole comunità locali e a soggetti da tutelare, come gli anziani, senza esporli a rischi.

Certamente, ad ora, rimuovere l’elemento “uomo” dall’intera equazione uomo-macchina è un modo per tenere al sicuro i consumatori e i dipendenti; e inoltre, ha dato ai retailer un assaggio di come potrebbe essere il futuro delle consegne. Però questo è un metodo sostenibile per i retailer? Vedremo una maggiore diffusione di questo metodo oltre a aree locali o supermercati?

Il Covid-19 ha accelerato le domande sull’uso della robotica e dell’automazione e ha puntato i riflettori sulle aziende esistenti e sui modelli di vendita al dettaglio. Mentre i retailer iniziano a introdurre sempre più l’automazione nelle loro supply chain e non solo, quindi la domanda da un milione di dollari è questa: il retail abbraccerà la robotica e l’automazione su scala ancora più ampia dopo il Covid-19?

In definitiva, le supply chain sono alimentate dalle persone e sarà sempre necessario un tocco umano. Tuttavia, man mano che la tecnologia diventa più sofisticata, le abitudini dei consumatori e le pratiche commerciali si evolvono, solo il tempo ci dirà come la robotica e l’automazione intrinseche diventeranno nel mondo del warehouse.