In una recente intervista rilasciata a ABCNews il CEO di Apple Tim Cook si è detto convinto che la realtà aumentata (AR) supererà per profitti e diffusione quella virtuale (VR). Secondo Cook entrambe le tecnologie sono estremamente interessanti, ma la realtà aumentata finirà con l’avere la meglio (e non di poco) per un semplice motivo. A differenza della VR infatti, l’AR non ci esclude completamente dalla realtà in cui viviamo, ma permette di avere comunque un rapporto con chi ci sta di fronte e in più la comodità di vedere al tempo stesso informazioni utili di fronte ai nostri occhi.

Inoltre I dispositivi necessari per usufruire della realtà aumentata, come smartphone (si pensi all’enorme successo di Pokémon GO) o smart glasses, sono molto meno invasivi e scomodi rispetto ai visori e ai caschetti più evoluti per la realtà virtuale come l’Oculus Rift o l’HTC Vive, con in più il valore aggiunto di poter essere utilizzati anche fuori casa e mentre ci si muove.

Una visione, quella di Cook, condivisa anche da John Hanke, il CEO di Niantic (produttore proprio di Pokémon GO). Dopotutto le ultime stime per il 2020 danno un fatturato per la realtà aumentata di 90 miliardi di dollari contro i 30 miliardi di dollari generati dal mercato della realtà virtuale. L’analista JP Gownder di Forrester Research la pensa allo stesso modo, indicando la VR come un fenomeno che difficilmente si potrà concepire su base quotidiana almeno di non essere dei videogiocatori incalliti, mentre gli scenari di utilizzo legati alla realtà aumentata sono molto più ampi, accessibili e universali.

Resta comunque il fatto che fino all’esplosione globale di Pokémon GO il mercato AR di fatto non esisteva, ma proprio il videogioco mobile di Niantic ha riacceso l’interesse sull’AR, spingendo anche settori come quello immobiliare e retail a chiedersi come applicazioni simili potranno fungere da traino per attirare nuovi clienti e far vivere loro un’esperienza del tutto nuova e affascinante.

finora gli scenari più promettenti per queste due tecnologie si sono avuti nel comparto professionale

Lo stesso Cook a luglio, di fronte al fenomeno di Pokémon GO, si era detto molto interessato alle opportunità commerciali insite nella realtà aumentata. Anche perché Apple ha tutto ciò che occorre per realizzare un dispositivo AR, grazie anche a diverse acquisizioni in questo senso. Non solo Metaio, il cui software AR è stato già utilizzato da Ikea per ricreare ambienti virtuali per mostrare i propri prodotti in modo innovativo e spettacolare, ma anche Faceshift (azienda specializzata in motion capture), Flyby Media (app di messaggistica) e PrimeSense, produttore di sensori 3D. Senza poi dimenticare che Apple ha dichiarato di avere già centinaia di ingegneri impegnati nello sviluppo di tecnologie AR e VR.

Se però Cook è rimasto in attesa adottando un approccio molto cauto, è perché l’interesse in entrambe le tecnologie è stato fin qui piuttosto tiepido, nonostante nomi di primissimo piano che sono già entrati in questo mercato come Facebook, HTC, Samsung, Microsoft, Sony, Google e startup promettenti come nel caso di Magic Leap. I motivi di ciò non sono difficili da capire tra scarsità di contenuti davvero coinvolgenti, alti costi di produzione, problemi di user experience (si pensi solo alla nausea provocata dalla VR) e altri limiti tecnologici ancora non superati.

Tutto questo ha rappresentato un freno per la diffusione della VR e AR a livello consumer, ma Gownder sottolinea come gli scenari più promettenti per queste due tecnologie si siano avuti nel comparto professionale. La realtà aumentata ad esempio è già piuttosto affermata in alcuni settori come quello sanitario grazie agli smart glasses, che permettono ai medici di avere le mani libere e, al tempo stesso, di osservare dati e informazioni utili di fronte ai loro occhi.

Anche gli HoloLens di Microsoft, lanciati inizialmente più come una periferica di gioco e di svago, stanno guadagnando sempre più terreno in ambito business. La compagnia aerea Japan Airlines ad esempio ha lanciato programmi di formazione tecnica per meccanici e assistenti di volo utilizzando proprio il visore di Microsoft. Alcuni ingegneri di AECOM fanno lo stesso per visualizzare complessi progetti di costruzioni e strutture, come se li guardassero su un tavolo in stile modellini 3D.

Tutto ciò fa di Apple un potenziale protagonista dirompente in questo scenario, se pensiamo che l’odierno mercato degli smartphone e dei tablet si deve in gran parte proprio a Cupertino e al lancio sul mercato nove e sei anni fa delle sue “creature” iPhone e iPad. Se Cook facesse a breve lo stesso con un dispositivo AR, facendo capire al mondo cos’è, a cosa serve e che benefici può portare, il futuro di questo mercato potrebbe davvero prendere una piega inaspettata e diventare finalmente maturo.