Prodotti contraffatti? Solo l’intelligenza artificiale può salvarci

Se parliamo di prodotti contraffatti, la maggior parte di noi pensa subito alle borse Louis Vuitton vendute su bancarelle improvvisiate o sulle spiagge. In realtà i prodotti il problema della contraffazione riguarda anche prodotti aziendali, o beni di consumo che usiamo tutti i giorni.
Secondo uno studio dell’Unione Europea, nel 2013 circa il 2,5% degli scambi commerciali avvenuti a livello globale ha riguardato prodotti contraffatti, per un volume di affari corrispondente a 461 milioni di dollari. In Europa la quota dei prodotti contraffatti era del 5 per cento, pari a 116 milioni di dollari, ovvero 85 milioni di euro.
E il problema si sta aggravando: l’International Trademark Association (INTA) e la Camera di commercio internazionale affermano che il valore d’affari generato dalle contraffazioni potrebbe raggiungere i 2,3 trilioni di dollari entro il 2022.
E la contraffazione può uccidere. Farmaci e bevande alcoliche contraffatti uccidono migliaia di persone ogni anno. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che il 10% di tutti i medicinali venduti nei Paesi a basso e medio reddito sia al di sotto degli standard o contraffatto.
Falsi sempre più credibili
La più grande e pericolosa tendenza nella contraffazione, secondo Vidyuth Srinivasan, CEO di Entrupy, è l’applicazione dell’intelligenza artificiale (AI) per creare falsi migliori: migliori prodotti falsi, banconote false, contenuti falsi, pubblicità falsa, siti web fasulli e notizie false. Entrupy è leader nella rilevazione di contraffazione basata su AI; la sua tecnologia viene utilizzata per rilevare falsi e imitazioni, e si può applicare a oggetti come la borsa Louis Vuitton mostrata nella foto in cima alla pagina.
L’uso più noto dell’intelligenza artificiale per creare falsi è nei video. I “deepfakes” (video che aggiungono in modo convincente il volto di una persona al corpo di un’altra persona) utilizza deep learning, reti neurali simulate e big data per creare video falsi, ma molto credibili. A gennaio è stata lanciata un’app chiamata FakeApp che consente a qualsiasi utente di creare facilmente video face-swap.
Una tecnologia simile verrà sempre più impiegata per creare beni di lusso migliori. In pratica, i “falsari” inseriranno attributi di prodotti legittimi in un sistema di intelligenza artificiale che sceglierà i materiali e guiderà il processo di produzione per ottenere risultati più convincenti.
Come ci può aiutare l’AI
Quando i falsi diventano più convincenti, alla fine raggiungeranno una sorta di singolarità, in cui gli esperti umani lotteranno per distinguere tra l’originale e il falso.
Ci sono già aziende che offrono a imprese e brand soluzioni sofisticate per combattere la contraffazione. Entrupy, così come Red Points, Cypheme e altre società, sono specializzate nell’identificazione a basso costo e ad alto volume di prodotti contraffatti. Queste aziende offrono tecnologie che analizzano materiali, colori, imballaggi e altri attributi per individuare i falsi.
IBM Research ha sviluppato il sistema Crypto Anchor Verifier, un rilevatore di contraffazione basato su AI che utilizza blockchain e gira su uno smartphone. Per utilizzarlo, si scatta una foto di un qualsiasi prodotto; l’app esegue quindi un confronto di tale immagine con un database in un registro blockchain per determinare l’autenticità. Tale database contiene le immagini degli oggetti autentici fornite dalle aziende che li producono.
Il sistema si basa sull’idea che ogni oggetto ha modelli ottici distintivi che possono essere identificati dall’intelligenza artificiale. Questi modelli si trovano nella struttura, nei colori e nei motivi dei materiali utilizzati per realizzare i prodotti. IBM afferma che la tecnologia potrebbe essere utilizzata per qualsiasi cosa, dai diamanti al denaro, dal vino ai farmaci.
I falsi sono ovunque. Anche fonti attendibili come Amazon vendono un numero enorme di merci contraffatte. L’intero modello del commercio online rende possibile la contraffazione. Le pagine e i dettagli del prodotto sono pubblici e replicabili. E la scala rende quasi impossibile controllare tutti i prodotti.
The Counterfeit Report (TCR), che collabora con i brand per rintracciare prodotti contraffatti, sostiene di aver trovato circa 58.000 prodotti contraffatti su Amazon da maggio 2016. In base a queste rilevazioni sono stati rimossi circa 35.000 prodotti. Poiché la società ha cercato solo versioni false dei brand che rappresenta, è ragionevole presumere che il numeri dei prodotti contraffatti presenti su Amazon sia molto più alto.
Amazon utilizza l’apprendimento automatico, insieme a team di ingegneri, ricercatori, programmatori e investigatori, per il suo programma Brand Registry, che, secondo la società, riduce le violazioni del 99%. Tuttavia, molti brand non fanno parte del registro.
Il gigante cinese dell’e-commerce Alibaba ha creato la Big Data Anti-Counterfeiting Alliance in collaborazione con 20 brand internazionali. L’Alliance utilizza l’intelligenza artificiale per rintracciare difetti e segni “rivelatori” nelle schede di prodotto e nelle recensioni dei clienti.
Il governo cinese ha persino appoggiato un centro di valutazione per affrontare il problema dei prodotti contraffatti nel Paese. E una società con sede a Pechino ha creato l’app Smart Detective che utilizza l’intelligenza artificiale per valutare i beni di lusso. L’app si concentra attualmente su valige e borse, e sta lavorando sulla capacità di valutare i gioielli.
Un elemento chiave per far funzionare questi sistemi è la segretezza. I criteri specifici utilizzati per individuare i prodotti falsi sono ovviante segreti e cambiano costantemente.
Perché l’AI non può aiutare con video e foto falsi
Oggi si possono trovare tutti i tipi di contraffazione: prodotti, imballaggi, contenuti, firme, denaro. Alla sua recente conferenza degli sviluppatori Google ha presentato l’iniziativa Duplex, con la quale ha dimostrato che l’intelligenza artificiale può produrre un’interazione telefonica convincente.
I video falsi generati con l’intelligenza artificiale AI sono particolarmente fastidiosi. Trasportano il mondo delle fake news nei video, rendendo ancora più potenti e credibili le storie false, la propaganda e la disinformazione. La maggior parte della disinformazione ha obiettivi politici. Ma la disinformazione può essere utilizzata anche per il business o per altri scopi.
Le stesse tecnologie IA che permettono di creare questi video falsi possono essere utilizzate per individuarli.
Il Governo statunitense ha finanziato un programma per capire come individuare video e altri contenuti falsi creati usando l’intelligenza artificiale. La Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA) sta riunendo gli esperti del mondo in un contest per vedere chi può creare i falsi più convincenti, e anche chi può creare il miglior strumento di intelligenza artificiale per individuare i falsi.
Il Pentagono non è solo. I ricercatori della Technical University di Monaco di Baviera in Germania hanno costruito un sistema di deep learning in grado di individuare automaticamente video di tipo “deepfake”, ovvero creati con l’AI. Altre organizzazioni e società stanno facendo ricerche simili.
Sfortunatamente, individuare video falsi non avrà molta importanza nel giudizio dell’opinione pubblica. Il vero problema non è la tecnologia: sono le persone.
Supponiamo che il Governo russo crei un video falso e affermi che è reale. Il governo degli Stati Uniti potrà rispondere di aver applicato l’AI e determinato che il video è falso. Come per tutte le notizie false e la propaganda, il pubblico istruito si troverà a dover decidere di chi fidarsi. Il pubblico non istruito potrebbe essere semplicemente influenzato da video e notizie falsi senza alcuna conoscenza o preoccupazione sulle sue origini.
Peggio ancora, i video reali potrebbe essere definiti falsi dalle fazioni avversarie.
In definitiva, il pubblico concluderà che nulla è credibile, e quindi l’obiettivo della disinformazione sarà raggiunto, nonostante la tecnologia.
Le tecnologie possono aiutare governi, aziende e agenzie di comunicazione a distinguere il vero dal falso, ma non possono contrastarne l’uso effettivo per notizie false o propaganda.
Perché le aziende devono muoversi adesso
La guerra alle contraffazioni non sarà mai vinta, ma aziende e brand non possono stare fermi a guardare.
Democratizzando e automatizzando i sistemi anti-contraffazione, diventerà possibile fermare i falsi su larga scala. Ma non funzionerà senza la cooperazione e la partecipazione delle aziende che realizzano i prodotti legittimi.
Ed è per questo che è vitale che qualsiasi azienda con prodotti, contenuti, marchi o altri asset che possono essere contraffatti esplori le diverse opzioni disponibili su come utilizzare al meglio l’AI.
Poiché i criminali useranno l’intelligenza artificiale per rubare le proprietà intellettuali, le aziende avrai bisogno di strumenti più potenti per fermarli.