I manager aziendali sono la forza trainante dell’etica nell’AI

Bisogna poi assicurare che i principi etici siano inclusi nelle soluzioni di AI, ma il progresso è ancora troppo lento:
- Più Amministratori Delegati tra gli intervistati (79%) sono ora pronti a incorporare l’etica dell’AI nelle loro attività relative all’AI – in aumento rispetto al 20% del 2018 – e più della metà delle organizzazioni che hanno risposto hanno pubblicamente approvato principi comuni relativi all’etica dell’AI.
- Nonostante ciò, meno di un quarto delle organizzazioni intervistate ha già reso operativa l’etica dell’AI, e meno del 20% degli intervistati concorda sul fatto che le pratiche e le azioni della loro organizzazione corrispondano (o superino) i loro principi e valori dichiarati.
- Il 68% delle organizzazioni intervistate riconosce che comprendere nei team di sviluppo persone dalle diverse caratteristiche sia importante per mitigare i bias nell’AI, ma i risultati indicano che i team di AI sono ancora sostanzialmente meno diversificati nelle loro aziende: 5,5 volte meno inclusivi delle donne, 4 volte meno inclusivi degli individui LGBT+ e 1,7 volte meno inclusivi dal punto di vista razziale.
“Dal momento che molte aziende oggi utilizzano algoritmi di AI per gestire il loro business, affrontano potenzialmente numerose richieste interne ed esterne affinché questi algoritmi vengano progettati in modo etico, sicuro e che ispiri fiducia; al momento però ci sono stati pochi progressi per incorporare l’etica dell’AI nelle loro attività” ha affermato Jesus Mantas, Global Managing Partner di IBM Consulting. “I risultati dello studio dimostrano che la creazione di un’AI affidabile è un imperativo di business e un’aspettativa da parte della società, non solo un problema di conformità. Le aziende, quindi, possono implementare un modello di governance e incorporare principi etici attraverso l’intero ciclo di vita dell’AI”.
Il momento per agire è ora. I dati dello studio suggeriscono che le organizzazioni che implementano un’ampia strategia basata sull’etica dell’AI e connessa a tutte le unità di business potranno avere un vantaggio competitivo in futuro.
Lo studio fornisce infine alcune indicazioni per i leader aziendali:
- Adottare un approccio cross funzionale e collaborativo – L’etica dell’AI richiede un approccio olistico e un insieme di competenze che riguardano tutti gli stakeholder coinvolti nel processo di sviluppo. I membri della direzione generale, i designer, gli scienziati e gli ingegneri dell’AI hanno ciascuno un ruolo distinto da svolgere nel percorso verso l’AI affidabile.
- Stabilire una governance organizzativa e del ciclo di vita dell’AI per rendere operativa la disciplina dell’etica dell’AI – Occorre adottare un approccio olistico per incentivare e gestire le soluzioni di AI durante l’intero ciclo di vita, dalla creazione della giusta cultura per un’AI responsabile, alle pratiche e alle politiche fino ai prodotti.
- Andare oltre la propria organizzazione creando partnership – Espandete il vostro approccio identificando e coinvolgendo partner tecnologici focalizzati sull’AI, accademici, startup e altri partner dell’ecosistema per stabilire una “interoperabilità etica” (ethical interoperability).