I piani di Amazon per utilizzare i droni come strumenti per la consegna dei prodotti hanno ricevuto un grosso impulso nei giorni scorsi, dopo che negli USA la Federal Aviation Administration (FAA) ha dato al gigante mondiale dell’e-commerce l’autorizzazione per cominciare i voli di prova.

Come si sa già da diversi mesi, Amazon vorrebbe utilizzare i droni per consegnare pacchi di piccole dimensioni ai suoi clienti, con l’intenzione di costruire in futuro un sistema di consegne completamente automatizzato. Fino ad ora però questo piano ambizioso, nonostante abbia suscitato molto interesse, non è mai decollato veramente proprio per i regolamenti ancora piuttosto “severi” che riguardano le operazioni commerciali con i droni. Ora tutto questo, proprio grazie alla decisione della FAA, è destinato a cambiare e la sussidiaria Amazon Logistics potrà iniziare a fare ricerca e sviluppo sui “droni da consegna”.

Ci sono comunque delle regole piuttosto ferree per i test. Le prove infatti dovranno essere fatte nelle ore diurne, a un massimo di 120 metri da terra e solo con condizioni atmosferiche favorevoli. I droni dovranno essere seguiti a vista dagli operatori (che dovranno avere una licenza di pilota privato) e Amazon dovrà inviare alla FAA un rapporto mensile, specificando il numero di voli effettuati, malfunzionamenti riscontrati a livello hardware o software, qualsiasi possibile deviazione occorsa rispetto alle istruzioni date ai droni ed eventuali e inattese perdite di comunicazione tra i droni e gli operatori.

Lo scopo finale della FAA sarebbe comunque quello di aprire quanto più possibile ai voli commerciali dei droni

La FAA ha iniziato ad allentare le sue restrizioni contro l’uso commerciale dei droni già dallo scorso anno, quando diverse compagnie televisive e cinematografiche hanno avuto il permesso di utilizzare droni in condizioni simili a quelle concesse ad Amazon, senza dimenticare i permessi per eseguire fotografie dall’alto in ambito agricolo e industriale.

Lo scopo finale della FAA sarebbe comunque quello di aprire quanto più possibile ai voli commerciali dei droni e anche per questo sta chiedendo un feedback pubblico sulla questione. La proposta è molteplice. Da un lato creare una licenza di volo apposita per gli operatori dei droni che non obblighi a prendere il brevetto da pilota, dall’altro limitare i voli a 150 metri dal suolo, con un limite massimo di velocità di 100 miglia all’ora (circa 160 km/h) e solo nelle ore diurne.

Perché Amazon realizzi il suo ambizioso progetto, dovrà però essere studiato un modo per far arrivare i droni agli indirizzi dei destinatari evitando alberi, pali della luce, palazzi, altri droni e naturalmente le persone. I droni inoltre dovranno atterrare in sicurezza e rialzarsi in volo senza rischiare di provocare danni a persone o cose nelle vicinanze.