Sistemi operativi: a giugno Windows 7 non cala quanto previsto

Apparentemente, solo sei mesi prima che Windows 7 raggiunga il pensionamento, gli utenti hanno deciso di prendersi una pausa dalla migrazione a Windows 10, almeno secondo le nuove stime di Net Applications. La quota di installazioni di Windows 7 a livello globale si è mossa a malapena a giugno rimanendo al 35,4%, mentre quella riferita ai soli PC Windows si è attestata al 40,1%. Ricordiamo che questa seconda percentuale è significativamente più grande della prima perché Windows non è installato su tutti i personal computer al mondo, ma sull’88,3% (stime sempre riferite a giugno); il resto infatti è rappresentato da macOS, Linux e Chrome OS.
Nel frattempo la quota di Windows 10 tra tutti i PC ha raggiunto il 45,8%, con un incremento inferiore a un decimo di punto percentuale. La quota di Windows 10 tra i PC Windows non si è invece spostata, rimanendo ferma al 51,8%. Quindi, cosa sta succedendo? Gli utenti di Windows, in particolare i clienti commerciali con il compito lasciare Windows 7 prima che gli aggiornamenti di sicurezza terminino, hanno davvero smesso di fare l’aggiornamento da Windows 7 a Windows 10?
Non ne siamo sicuri. Come abbiamo fatto notare numerose volte quando si discutono i dati di analisi che di rivelare i segreti di Microsoft, l’intero processo può portare a risultati molto discutibili. In questo caso Net Applications rimane però la fonte più attendibile dopo Microsoft, che però pubblica i numeri relativi a Windows solo poche volte all’anno e non fornisce comunque percentuali come quelle di Net Applications ma solo il numero totale delle installazioni.
Dai numeri Net Applications la crescita di Windows 10 mostra comunque ancora segni di accelerazione. La variazione media mensile degli ultimi 12 mesi è stata di +0,84 punti percentuali. Ma negli ultimi 6 mesi la media è salita a +1,1 punti, con un incremento di circa il 24%.
Tuttavia, il declino di Windows 7 non ha tenuto il passo. Piuttosto che accelerare, ha infatti rallentato. Mentre l’andamento medio mensile di Windows 7 negli ultimi 12 mesi è stato di -0,53 punti percentuali, la media a 6 mesi era solo di -0,25 punti, o meno della metà. Se il calo di Windows 7 stava accelerando, quello medio a 6 mesi dovrebbe essere maggiore non inferiore a 12 mesi.
Ecco perché le previsioni di Windows 7 pongono ora la quota degli utenti a gennaio 2020 al 35,7%, quasi mezzo punto in più rispetto alla previsione del mese precedente (Windows 7 uscirà ufficialmente dal “cappello” di supporto di Microsoft dal 14 gennaio 2020.) Si tratta di milioni di PC destinati a non ricevere più aggiornamenti di sicurezza ma che continueranno ugualmente a essere utilizzati.
Sempre a gennaio 2020 Windows 10 dovrebbe attestarsi a circa il 58% di tutte le installazioni di Windows, con una diminuzione di circa due punti rispetto alle previsioni di inizio giugno. Secondo le nuove previsioni, a gennaio 2021 Windows 7 e Windows 10 saranno rispettivamente al 28,5% e al 69,5%.
Passando agli altri sistemi operativi, a giugno la quota di utenti di macOS è scivolata di oltre un decimo di punto percentuale al 9,2%, il punteggio più basso per il sistema operativo desktop di Apple in oltre un anno (e si tratta del terzo calo negli ultimi tre mesi). La quota di utenti di Linux è invece salita di quasi due decimi di punto al 2,1%, mentre Chrome OS di Google è rimasto invariato allo 0,4%.