Goodbye Windows Server 2003

Microsoft ha sospeso ieri, 14 luglio, il supporto a Windows Server 2003, sistema operativo che è stato in funzione per dodici anni. Secondo le ultime stime rilasciate da Microsoft, che fanno riferimento al mese di luglio 2014 (non ci sono dati più recenti), erano quasi 24 milioni le istanze di funzionamento di Windows Server 2003. La buona notizia, secondo quanto dichiarato da Mike Schutz, general manager of cloud platform marketing di Microsoft, la maggior parte dei clienti con cui ha parlato hanno spostato “una grande percentuale” dei loro carichi di lavoro dei server da Windows Server 2003. Ma questo significa che non tutte le aziende si sono organizzate per migrare da un sistema operativo la cui sicurezza non è più garantita.
Nel mese di luglio, ha pubblicato 14 aggiornamenti per la sicurezza, che coprono un totale totale di 58 vulnerabilità. Nove dei 14 aggiornamenti sono applicabili a Windows Server 2003.
Un motivo per il numero relativamente elevato di patch può essere la recente violazione dell’italiana Hacking Team. Tra le patch di questo mese, c’è infatti l’MS15-065, per Internet Explorer, che contiene una correzione per la vulnerabilità critica portato alla luce dall’attacco di Hacking Team.
“La lenta migrazione da Windows Server 2003 potrebbe essere giustificata dal fatto che gli utenti non percepisco la fine fine del supporto come un grande problema, cosa che invece è avvenuta con Windows XP”, ha commentato Al Gillen, analista di IDC. “I consumatori non sono interessati alla fine del supporto di un sistema operativo per i server”.
Microsoft sta cercando di rendere la transizione più semplice possibile, fornendo le risorse sul proprio sito web per aiutare gli amministratori IT a valutare le loro opzioni disponibili per la migrazione.
Una possibilità per le aziende che che ancora utilizzano Windows Server 2003 e hanno un piano Premier Support è quella di pagare Microsoft per un contratto di supporto esteso, che fornisce loro fix di sicurezza per un periodo limitato di tempo. Si tratta di una soluzione costosa, però: i contratti di servizio estesi “non sono per i portafogli deboli”, ha sottolineato Gillen.
Lo può confermare la Marina degli Stati Uniti, che sta pagando 9,1 milioni di dollari per un contratto che prevede il supporto esteso per Windows Server 2003, Windows XP, Office 2003 ed Exchange 2003.
Un vantaggio della migrazione da Windows Server 2003 è che “gli amministratori IT possono potenzialmente prendere due piccioni con una fava”, ha dichiarato Schutz, “migrando contemporaneamente da SQL Server 2005, il cui supporto terminerà il 12 aprile 2016”. Molti degli attuali istanze di SQL Server 2005 sono infatti in esecuzione su Windows Server 2003, “quindi ha senso per le imprese affrontare un’unica migrazione”.