Toyota: 1 miliardo di dollari nell’intelligenza artificiale

Toyota ha deciso di dare una spinta importante alle ricerche nell’intelligenza artificiale e nella robotica La società investirà un miliardo di dollari nel corso dei prossimi cinque anni creando un centro di ricerca e sviluppo nella Silicon Valley dedicato a tali obiettivi.

Lo scienziato Gill A. Pratt, che è recentemente entrato in Toyota come responsabile delle ricerche sull’intelligenza artificiale
Il Toyota Research Institute sarà guidato da Gill Pratt, recentemente entrato in Toyota e proveniente dalla DARPA, dove gestiva il Robotics Challenge, un evento che promuove lo sviluppo di applicazioni su robot che possono lavorare con gli esseri umani.
“L’obiettivo del Toyota Research Institute è colmare il divario tra la ricerca di base e lo sviluppo del prodotto, in particolare delle tecnologie salvavita e che migliorano la vita”, ha dichiarato Pratt in una conferenza stampa che si è svolta giovedì a Tokyo.
Il centro di ricerca sarà istituito il prossimo gennaio e sorgerà vicino alla Stanford University; vicino al MIT di Boston ci sarà un secondo campus. Nel corso dei prossimi anni, saranno assunti circa 200 scienziati e ingegneri.
Pratt ha spiegato che le attività iniziali del si concentreranno sul modo in cui le persone e le macchine possono lavorare insieme, soprattutto nel settore della mobilità. Le ricerche saranno focalizzate su sicurezza, accessibilità e robotica.
Gli obiettivi sono alti, ma non sono aree di ricerca nuove per l’azienda. Come molte grandi aziende giapponesi, Toyota si impegna nella ricerca di base in tecnologia che possono anche non trasformarsi in prodotti per anni.
Toyota affronta già la concorrenza in alcuni di questi settori di ricerca con player del calibro di Google, che lavora da anni sulla tecnologia di guida autonoma e ha già prototipo di vetture che girano sulle strade pubbliche vicino al suo quartier generale nella Silicon Valley.
Ma Pratt ha detto che non è preoccupato per il vantaggio iniziale di Google. “E’ possibile che all’inizio di una gara automobilistica non ci si trovi nella posizione migliore”, ha detto. “Può darsi che gli altri piloti siano molto più esperti e che tutti si aspettino la vittoria di una particolare macchina. Ma, se la gara è molto lunga, chissà chi vincerà?”.