5G entro il 2020 in tutte le città… lo vuole l’Europa

Si intitola Towards Connectivity for a European Gigabit Society ed è un documento provvisorio trapelato dalla Commissione Europea che indica i punti programmatici per i piani realtivi al 5G e alla banda larga. L’Europa vuole portare il 5G in tutte le città europee entro il 2020, estendendone la copertura entro il 2025 anche sulle vie di trasporto non aree. Un piano ambizioso e soprattutto impegnativo vista la stima di 155 miliardi di euro (tra pubblico e privato) per i necessari investimenti infrastrutturali
Questa Gigabit Society prospettata dall’Europa, e già divenuta realtà in Paesi come il Giappone e la Corea del Sud dove le connessioni in fibra sono già il 70% della banda larga fissa, si appoggerà soprattutto su scuole, ospedali e pubblica amministrazione, con però ricadute positive anche su tutti gli altri settori. Uno scenario in cui l’Europa non vuole rimanere troppo indietro, viste anche le previsioni di WIK Group citate nel documento che prevedono per il 2025 un 30% degli utenti tedeschi che avrà necessità di 1 Gbps in download e 600 Mbps in upload
Nel documento si legge anche che le reti telecom in rame stanno ritardando i progressi necessari per la digitalizzazione dell’industria europea e, proprio per questo, l’UE intende vigilare meglio per dare più poteri ai regolatori nazionali per sanzionare “i grandi operatori dominanti che ingiustificatamente deviano dai loro obiettivi dichiarati” in fatto di investimenti di rete.
diversi operatori telecom vedono i proclami del 5G per il 2020 come poco chiari e troppo ambiziosi
Tra le pagine di Towards Connectivity for a European Gigabit Society, che verrà ufficialmente presentato a fine settembre dalla Commissione e che per allora andrà forse incontro a una revisione, mancano però riferimenti precisi a elementi essenziali come lo spettro di frequenze e i dibattiti in corso sugli standard. Policy Tracker, uno dei siti che ha riportato sul web il documento, fa notare come nel resto del mondo le frequenze e gli standard siano invece una priorità assoluta quando si parla di 5G.
Negli USA per esempio Verizon ha sviluppato i propri standard 5G con Ericsson, Cisco, Intel, LG, Nokia, Qualcomm e Samsung nell’ambito del Verizon 5G Technology Forum (si parla di 24 GHz), ma anche Paesi come Cina, Giappone e Corea del Sud si stanno muovendo verso le altissime frequenze. Tutto il contrario dell’Europa, almeno stando alla banda dei 3.6-3.8 GHz che secondo l’European Radio Spectrum Policy Group dovrebbe fungere da base del 5G europeo.
La confusione, come si può ben capire, è ancora tanta e ormai sembra tramontare definitivamente l’idea di uno standard globale comune, senza contare il fatto che diversi operatori telecom vedono i proclami del 5G per il 2020 come poco chiari e troppo ambiziosi. Di contro l’altro obiettivo espresso nel documento di portare entro il 2025 la fibra ottica a 100 Mbps in tutte le case viene considerato da altri come poco ambizioso, a tal punto che potrebbe scoraggiare i grandi investimenti sulla banda larga.