Google Home e Photos avranno anche conquistato l’attenzione maggiore al Google I/O della scorsa settimana, ma Android O (già in fase di sviluppo) ha sicuramente avuto la sua bella quota di riflettori. Conosciamo il successore di Nougat già da qualche mese, ma contemporaneamente al Google I/O Android O è entrato ufficialmente in fase beta ed è disponibile per chiunque abbia uno smartphone Nexus recente o un Pixel.

Android O non è ancora pronto per una release al grande pubblico, ma il software è abbastanza vicino alla sua forma definitiva e per questo abbiamo trascorso un po’ di tempo con il successore di Nougat. A colpirci sono state soprattutto due novità, che tra tutte le altre hanno avuto l’impatto maggiore nell’uso quotidiano del nostro Pixel.

1 – Reminder delle notifiche

Finalmente è arrivata anche su Android. Stiamo parlando della funzione snoozing relativa alle notifiche già vista e apprezzata in Inbox. In pratica quando ci arriva una notifica anche importante ma che in quel momento non possiamo leggere, basta uno swipe per far apparire l’icona di un orologio. Toccandola, la notifica scompare per poi apparire successivamente.

Questo reminder è impostato di default dopo 15 minuti, ma possiamo anche decidere se far riapparire la notifica dopo 30 minuti o un’ora. Idealmente ci piacerebbe trovare ancora più opzioni come quelle che abbiamo in Inbox, tra cui la possibilità di rinviare la notifica a un orario preciso o quando siamo in un determinato luogo sfruttando il GPS, ma va ricordato che stiamo parlando di una beta e che la versione finale di Android O potrebbe benissimo contenere opzioni simili.

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Se a prima vista lo snoozing delle notifiche può non sembrare una feature di grande importanza, in realtà potrebbe diventarla per molti. Un esempio? Immaginate di ricevere un messaggio importante su Slack mentre siete in riunione in cui il vostro capo vi chiede di richiamarlo quando vi liberate. Al momento non potete rispondere, ma sapete che tra circa mezz’ora la riunione finirà e non volete dimenticarvi di quella notifica.

A questo punto, invece di pensare continuamente alla telefonata che dovrete fare o di sperare di ricordarvi della notifica, potete usare questa funzione e impostare il timer a 30 minuti per far riapparire il messaggio del vostro capo. Il tutto richiede un secondo del vostro tempo e, a livello di produttività, si tratta di una funzione davvero utile e alla quale ci siamo già abituati con piacere dopo pochi giorni in compagnia di Android O.

2 – Modalità Picture-in-Picture

Già con Nougat Android ha acquisito una funzione nativa di picture-in-picture, anche se diversi produttori di terze parti (Samsung per esempio) l’hanno implementata ancora prima. Quella presente in Android O però è ancora più pratica e semplice da utilizzare se volete sfruttare il multitasking sul display di uno smartphone.

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Immaginate ad esempio di star guardando un importante video di lavoro su YouTube. A un certo punto volete mandare un messaggio a un collega o fare una ricerca su Chrome senza però mettere in pausa il video. Nessun problema. Basta toccare l’icona Home e il video diventerà una piccola finestrella fluttuante e trascinabile a piacimento. In questo modo potete fare altro (aprire un’app) avendo sempre però in primo piano il video seppur rimpicciolito. Se poi vogliamo farlo sparire, basta trascinarlo verso il basso e la finestrella scomparirà.

Nel caso di YouTube sembra che al momento si debba essere iscritti a Play Music o a YouTube Red per sfruttare la nuova modalità di multitasking, ma YouTube è solo un esempio di come questa feature di Android O potrebbe tornare molto utile. Altre due applicazioni finora confermate avranno il supporto per questo picture-in-picture e si tratta di Netflix e Google Maps, ma da qui all’uscita ufficiale di Android O se ne aggiungeranno sicuramente altre.

Questa feature non rivestirà una grande importanza in tutti gli scenari di utilizzo, ma in alcuni potrebbe rivelarsi uno strumento di produttività molto utile e in grado di far risparmiare tempo. Che poi, quando con lo smartphone dobbiamo anche lavorare, è forse la cosa più importante.