Il numero di persone a livello globale in grado di accedere a Internet è in continua crescita, ma 4.2 miliardi di persone su 7.4 miliardi saranno ancora offline da qui alla fine dell’anno. Inoltre, sempre a fine 2015, il 35,2% delle persone nei Paesi in via di sviluppo userà Internet, contro l’82,2% dei Paesi sviluppati.

Queste e altre cifre sono state raccolte in un recente rapporto stilato dall’agenzia delle Nazioni Unite International Telecommunication Union (ITU). Inoltre, come c’era da aspettarsi, le persone che vivono nei Paesi più poveri del mondo avranno la percentuale di accesso al web più bassa in assoluto, che a fine dicembre di quest’anno ammonterà solo al 9,5%

Un modo per colmare questo enorme divario digitale tra le varie aree del pianeta è rappresentato dalla connettività mobile e non è difficile capirne il motivo. Innanzitutto è molto più facile, rapido ed economico coprire le aree più rurali e periferiche con reti mobile; inoltre gli smartphone con connettività 3G stanno diventando sempre più economici e accessibili.

Non per questo però si può cantare vittoria così facilmente. Rimangono infatti alcuni ostacoli ancora da superare se si vogliono portare le persone online, soprattutto nelle aree più disagiate dei paesi sottosviluppati. Secondo la GSM Association il costo per mantenere e installare le torri e i ripetitori cellulari e il basso ricavo causato dalla povertà di quelle popolazioni rappresentano barriere ancora difficili da superare, senza dimenticare altri ostacoli come le tasse, le frequenti condizioni di analfabetismo di quelle aree e la scarsità di contenuti nelle lingue locali.

Il rapporto ITU indica inoltre in una percentuale del 29% le persone che entro la fine dell’anno saranno coperte da un segnale 3G nelle aree rurali del mondo, percentuale che sale invece al 69% a livello globale; un salto in avanti di quasi il 45% rispetto a quattro anni fa. Tra gli altri dettagli riportati dallo studio si scopre che i tre Paesi con la connettività broadband più veloce al mondo sono Corea del Sud, Francia e Irlanda, mentre gli ultimi tre sono Senegal, Pakistan e Zambia.