Tra poco meno di due settimane, più precisamente dal 21 aprile, Google ha in progetto di apportare un importante cambiamento a livello globale (e in tutte le lingue) ai suoi algoritmi per la ricerca mobile, fornendo ai siti mobile-friendly una posizione più alta nei risultati delle ricerche. Per un colosso che domina il mercato dei motori di ricerca con una quota di circa il 75% a livello mondiale, non si tratta di un cambiamento da poco.

“Se è vero che Google aggiorna e cambia spesso i suoi algoritmi di ricerca, questa volta si tratta di un cambiamento più ampio e significativo. I siti che non sono progettati con in mente una piena e completa fruizione da mobile finiranno penalizzati, mentre quelli “responsive design” vedranno un netto incremento a livello di visibilità. Questo significa che anche gli utenti mobile potranno contare su una migliore esperienza di utilizzo, visto che saranno indirizzati più facilmente verso siti mobile-friendly”, afferma l’analista di Forrester Collin Colburn.

La decisione che sta alla base di questo cambianento annunciato da Google non deve stupire più di tanto. Dopotutto sempre più persone utilizzano lo smartphone e il tablet per navigare e di conseguenza gli algoritmi della grande G devono adattarsi a questi nuovi metodi di utilizzo e fruizione del web.

Nel passaggio a questa modifica dei suoi algoritmi, Google ha annunciato che un simile cambiamento avrà un notevole impatto sulle nostre ricerche, invitando inoltre i proprietari e gli operatori di siti web ad andare su questa pagina per controllare se i loro siti sono considerati da Google mobile-friendly.

I siti “virtuosi” potranno guadagnare tantissimo da questo cambiamento, mentre quelli che finora non hanno mai badato più di tanto all’ottimizzazione mobile saranno penalizzati

Pur senza scendere nei dettagli sui cambiamenti che saranno apportati ai suoi algoritmi, Google ha però fatto sapere che l’elemento mobile avrà dal 21 aprile in poi una rilevanza molto maggiore rispetto a prima nei risultati di una ricerca.

Secondo l’analista di The Gabriel Consulting Dan Olds “il problema è che non tutti i siti sono progettati in modo da essere fruibili dai dispositivi mobile. Alcuni hanno pagine troppo grandi e fitte per il display di uno smartphone, altri sono difficili da navigare, altri ancora funzionano proprio male. Ecco perché Google vuole mettere in cima ai risultati delle ricerche fatte da un device mobile quei siti che meglio si prestano a essere visti e utilizzati in mobilità. Questo cambiamento potrebbe portare a situazioni davvero particolari, come nel caso di un sito finora poco importante che però, grazie alla sua ottimizzazione mobile, potrebbe scalare tantissime posizioni e posizionarsi prima di un grande player del mercato che magari non ha badato più di tanto alla versione mobile del suo sito”.

Punizione e ricompensa. Secondo l’analista di IDG Karsten Weide è questo in fondo il succo del discorso. I siti “virtuosi” potranno guadagnare tantissimo da questo cambiamento, mentre quelli che finora non hanno mai badato più di tanto all’ottimizzazione mobile saranno penalizzati, e non poco.

Cambiamento che naturalmente andrà a favorire la stessa Google e non sono gli utenti e i siti mobile-friendly. Più mirati sono i risultati delle ricerche, più la gente sarà soddisfatta della navigazione e più continuerà a utilizzare Google, che tra l’altro negli ultimi tempi sta affrontando una competizione sempre più accesa da parte di Yahoo e Bing.