I quasi 340 milioni di utenti delle vecchie versioni di Internet Explorer hanno ormai solo una settimana di tempo per aggiornarsi o cambiare browser se non vogliono rimanere tagliati fuori dagli aggiornamenti di sicurezza. Il 12 gennaio infatti Microsoft smetterà di supportare con patch e update di sicurezza le versioni di Internet Explorer 7 e 8 e, seppur in minor parte, anche quelle di Internet Explorer 9 (esclusi Windows Vista e Windows Server 2008) e 10 (escluso Windows Server 2012).

Una scadenza annunciata da Microsoft quasi un anno e mezzo fa e che di fatto “obbliga” chi ancora utilizza queste vecchie versioni di IE ad aggiornarsi alla versione 11 (l’ultima disponibile) o a passare a un altro browser (Edge, Chrome, Firefox ecc.). Anche se il mese scorso Internet Explorer 11 risultava la versione più utilizzata in assoluto del browser web di Microsoft, la user base delle precedenti versioni di IE era tutt’altro che sparuta.

Gli ultimi dati in proposito forniti da Net Applications e riferiti a dicembre dimostrano infatti come il 42,5% di tutti gli utenti di Internet Explorer utilizzi ancora una versione datata del browser. Si tratta, come dicevamo prima facendo un rapido calcolo (seppur non esattissimo), di circa 340 milioni di utenti sparsi per il mondo. Non pochi insomma e la speranza di Microsoft è che molti di questi utenti si aggiornino a IE 11 o passino direttamente a Edge nel caso abbiano già Windows 10 installato sui loro PC.

Eppure, sempre da queste rilevazioni, risulta che a dicembre Internet Explorer ha perso circa l’1,5% di market share, il calo più brusco mese su mese degli ultimi quattro anni. Per la prima volta da quando Net Applications tiene traccia del mercato dei browser, IE è sceso sotto il 50% (per la precisione 48,6%), rimanendo comunque ancora il primo browser in assoluto come numero di utenti seguito da Google Chrome con una base utenti del 32,3%.

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Un simile calo si deve, secondo diversi analisti, proprio all’annuncio di Microsoft di un anno e mezzo fa della cessazione del supporto per le vecchie versioni di Internet Explorer. Dovendo infatti cambiare il loro vecchio browser in ogni caso pena il mancato supporto di sicurezza, molti di questi utenti hanno preferito optare per Firefox o Chrome sia per semplice curiosità, sia per provare qualcosa di nuovo e diverso dopo anni passati con il browser di Microsoft. Non è un caso se dall’annuncio di Redmond a oggi (circa 18 mesi) il market share di IE sia calato del 9,9%.

A beneficiare di questo momento difficile di Internet Explorer è stato sicuramente Chrome, che negli ultimi 12 mesi ha visto aumentare la propria base utenti del 9,7% e del 12.7% dall’agosto del 2014, proprio il mese dell’annuncio di Microsoft. Da sottolineare poi il caso di Internet Explorer 8, una delle versioni che dal 12 gennaio non riceverà più le patch di sicurezza.

Sceso per la prima volta a dicembre sotto il 10%, IE 8 era stato lanciato da Microsoft nel 2009 come browser di default di Windows 7 e in sette anni è riuscito comunque a mantenere una base utenti sempre molto ampia, tanto che questa sua “testardaggine” può essere paragonata a quella di Windows XP, che sempre il mese scorso rappresentava ancora il 12% di user base tra tutti i PC Windows. A dicembre inoltre gli utenti di IE 9 erano stimati in circa 110 milioni, mentre quelli di IE 10 in 69 milioni.

Nel frattempo Edge, il nuovo browser di default di Windows 10, contava a dicembre solo 37 milioni di utenti rispetto ai 46 milioni di novembre. Secondo Net Applications solo il 23% degli utenti di Windows 10 utilizzava il mese scorso Edge e la sensazione è che fino a quando Microsoft non inserirà il supporto per le estensioni, il destino del suo nuovo browser sarà sempre più a tinte fosche.