Browser web: settembre nero per Internet Explorer

Il mese scorso l’ormai stanco browser web di Microsoft Internet Explorer è sceso sotto il 10% di diffusione globale per la prima volta nella sua storia più che ventennale. Secondo Net Applications la quota di utenti di IE ha infatti perso lo 0,9% nel corso di settembre scendendo al 9,94%. La maggior parte degli utenti di IE (circa l’83%) ha utilizzato Internet Explorer 11 e lo ha fatto quasi esclusivamente su Windows 7 (su Windows 10 infatti il browser è ormai relegato allo stato legacy).
Insieme, IE ed Edge (il browser predefinito per Windows 10) hanno rappresentato a settembre solo il 14% dello share di utenti globali, con un calo di 1,1 punti percentuali rispetto al mese precedente. Lo slittamento verso il basso di IE non è certo arrivato in maniera improvvisa, anche perché il browser è entrato in crisi da quando Microsoft aveva annunciato che avrebbe richiesto agli utenti Windows l’aggiornamento alla versione più recente. IE è così crollato dell’83% nel corso degli oltre quattro anni da questo annuncio del 2014.
Con questo ritmo IE ed Edge scenderanno insieme al di sotto del 13% entro dicembre, sotto il 12% entro febbraio 2019 e al di sotto del 10% entro il prossimo luglio. E a ben vedere non ci sono all’orizzonte indizi tali da poter evitare questo tracollo. IE d’altronde ha ricevuto solo aggiornamenti di sicurezza da gennaio 2016 e quindi non è aggiornato da più di due anni e mezzo a livello di nuove feature e aggiunte. In secondo luogo Edge è stato emarginato (quasi al limite dell’irrilevanza) su Windows 10. A settembre solo il 10,9% di tutti gli utenti di Windows 10 ha infatti utilizzato Edge per navigare sul web, una riduzione di mezzo punto percentuale e un altro nuovo minimo storico per il browser in cui Microsoft aveva riposto grandi aspettative.
A dominare il mercato dei browser web desktop a settembre è stato naturalmente Chrome, che ha aggiunto un ulteriore punto percentuale completo su agosto raggiungendo il 66,3% di diffusione, un record assoluto per il browser di Google. Negli ultimi 12 mesi Chrome ha guadagnato 6,7 punti percentuali ed è stato l’unico tra i primi quattro browser in classifica ad aumentare la propria quota in questo lasso di tempo.
Se la tendenza dell’ultimo anno continuerà con questi ritmi, Chrome potrebbe rappresentare il 70% della quota globale ad aprile 2019 e un sorprendente 75% entro gennaio 2020. Nessun browser corrente può realisticamente essere visto come un degno concorrente di Chrome. Edge ha chiaramente fallito, Safari è limitato all’enclave macOS e Firefox si trova continuamente sospeso sul filo tra sopravvivenza ed estinzione.
Sempre secondo Net Applications il browser open source di Mozilla ha infatti chiuso settembre con una quota del 9,6%, il suo punteggio più basso in due anni e, con questo ritmo, potrebbe scendere sotto il 9% entro dicembre e al di sotto dell’8% entro aprile 2019. Safari ha lasciato per strada meno di un decimo di punto percentuale scendendo al 3,6%; durante il mese di settembre solo il 38% di tutti i proprietari di un Mac ha eseguito Safari come browser principale. Come gli utenti di Windows, anche quelli di macOS sono infatti passati dall’impostazione predefinita del loro sistema operativo a un’alternativa multipiattaforma, molto probabilmente Chrome.