Mentre la carenza di chip in tutto il mondo persiste, Intel sta cercando di uscirne e ha annunciato nei giorni scorsi un piano per un nuovo complesso produttivo a Licking County, Ohio. Un investimento da 20 miliardi di dollari che darà vita a una “megafab” con un massimo di sei strutture separate per la produzione di chip, anche se non saranno tutte costruite immediatamente.

Randhir Thakur, vicepresidente senior e presidente di Intel Foundry Services, ha affermato che la megafab supporterà il nuovo processo di produzione Intel 18A. Il nuovo complesso di Intel in Ohio, che diventerà la più grande fabbrica di processori del pianeta, sarà operativo entro il 2025, quando si prevede che il processo 18A entrerà in piena produzione.

Intel ha fabbriche di chip sparse in tutto il mondo, da Israele all’Irlanda, sebbene la stragrande maggioranza della produzione dell’azienda sia rimasta concentrata negli Stati Uniti in siti come Hillsboro (Oregon), Chandler (Arizona) e Rio Rancho (New Mexico). La megafab in Ohio costituirà quello che è già stato chiamato “Silicon Heartland”, portando circa 3.000 nuovi posti di lavoro nella regione.

Intel carenza chip seconda metà 2021

L’amministratore delegato di Intel Pat Gelsinger ha definito la produzione di chip nazionale come fondamentale per l’economia americana e per gli interessi di sicurezza americani. Gelsinger ha anche criticato il governo degli Stati Uniti per non aver sovvenzionato la produzione di chip sul territorio americano, come fanno invece altri governi. Sebbene il Senato degli Stati Uniti abbia approvato il CHIPS Act, che autorizza fino a 52 miliardi di dollari di finanziamenti federali per la produzione di semiconduttori, il provvedimento non è ancora passato al Congresso.

L’annuncio della megafab di Intel potrebbe quindi essere visto anche come una pressione sul governo attuale per forzare l’approvazione definitiva del CHIPS Acr. “L’Ohio è un luogo ideale per l’espansione di Intel negli Stati Uniti grazie al suo accesso ai migliori talenti, alla solida infrastruttura esistente e alla lunga storia di potenza manifatturiera”, ha affermato Gelsinger. “La portata e il ritmo dell’espansione di Intel in Ohio, tuttavia, dipenderanno fortemente dai finanziamenti del CHIPS Act”.

È improbabile tuttavia che la nuova megafab allevierà direttamente la carenza di chip in corso che ha colpito il mondo intero che, secondo le ultime previsioni del colosso TSMC, durerà per gran parte del 2022. La produzione di chip della fabbrica in Ohio sarebbe infatti operativa e a pieno regime almeno due anni dopo la presunta fine degli attuali problemi di fornitura, ma sarà in ogni caso utilizzata da Intel anche per rifornire terze parti tra cui giganti come Qualcomm e Amazon.