Gamification nella terapia: speranze e limiti

Luci e ombre
Alcuni studi hanno infatti provato l’esito positivo di esperienze che hanno portato i pazienti ad avere una maggiore memoria, migliorare la velocità di elaborazione delle informazioni e delle funzioni esecutive. Non mancano però ricerche che invece esprimono dubbi sul vantaggio competitivo di questa tecnica. Qualche anno fa, per esempio, l’American Medical Association pubblicò i risultati di un test in ambito diabetico. La ricerca riguardava il monitoraggio dei livelli di glucosio nei giovani adulti e cercava di comprendere l’effetto degli incentivi finanziari giornalieri sul monitoraggio del glucosio, verificando aderenza e controllo glicemico negli adolescenti e nei giovani adulti con diabete tipo 1.
La resistenza dei veterani
Durante il periodo di intervento, rispetto ai partecipanti del gruppo senza attività ludiche, i partecipanti al gruppo di gamification con incentivi finanziari hanno avuto un aumento significativo dei passi medi giornalieri, ma quelli del gruppo di gamification senza incentivi finanziari no.L’aumento per il gruppo di gamification con incentivi finanziari non è stato sostenuto durante il periodo di follow-up, e il conteggio dei passi non era significativamente diverso da quello del gruppo senza gamification. Rispetto a questi, i partecipanti ai gruppi di intervento hanno avuto una proporzione significativamente più alta di giorni in cui hanno raggiunto il loro obiettivo di passi, sia durante l’intervento principale, sia nel periodo di follow-up.
La conclusione è che l’esperimento non ha portato i risultati sperati. Tra i veterani classificati come sovrappeso e obesità, la gamification con supporto sociale combinata con incentivi finanziari a perdita è stata associata a un modesto aumento dell’attività fisica durante il periodo di intervento, ma l’aumento non è stato sostenuto durante il follow-up. La gamification senza incentivi non ha invece cambiato significativamente l’attività fisica.