Tutti pazzi per i container

Quello che stiamo vivendo a inizio 2015 è un periodo quanto mai florido per la tecnologia dei container nel mercato del cloud computing. La scorsa settimana, durante l’InterConnectGo 2015 di Las Vegas, IBM ha annunciato un ampio supporto per i container nel suo software cloud ibrido, mentre Google ha confermato una partnership con il distributore OpenStack Mirantis, per avviare il supporto alla tecnologia dei container nella piattaforma cloud open source per eccellenza.
Henry Balatzar, analista storage di Forrester, ha dichiarato che all’InterConnect “erano tutti pazzi per i container” e a ben vedere non hanno forse tutti i torti. I container stanno infatti emergendo come una nuova tecnologia che secondo alcuni potrebbe avere lo stesso impatto che le macchine virtuali hanno avuto nei data center delle grandi aziende.
Si tratta infatti di una tecnologia all’avanguardia che ha il grande merito di eseguire applicazioni in diversi ambienti e attraverso diverse piattaforme hosting. I suoi due pregi principali sono la portabilità e la facilità di utilizzo, che ne fanno una tecnologia molto interessante sia per gli sviluppatori, sia per gli operatori. (Qui trovate la nostra FAQ sui container con spiegazioni dettagliate).
Talmente interessante che già dallo scorso autunno diverse società si sono mosse in questa direzione. Nel suo popolare sistema operativo Red Hat Enterprise Linux (RHEL), Red Hat supporta Docker, una piattaforma open source di gestione container. Amazon Web Services, il fornitore IaaS leader al mondo, ha annunciato un servizio cloud di gestione dei container e anche VMware permette ai suoi clienti di gestire i container. La stessa IBM si sta indirizzando verso la decisione di combinare i container Linux con le API della piattaforma di gestione open source di Docker
La già citata Mirantis sta inoltre rafforzando il ricorso alla tecnologia container nel suo prodotto OpenStack, annunciando una partnership con il progetto di Google Kubernetes. In questo modo gli sviluppatori sono in grado di spostare senza eccessivi problemi interi ambienti applicativi tra cloud privato OpenStack e cloud pubblici che supportano Kubernetes, come ad esempio Google Cloud Platform. Insomma, non stupitevi se nel corso di quest’anno ci saranno nuovi annunci riguardo ai container da parte dei grandi nomi del settore.