Utili sistemi di calcolo quantistico sono ancora lontani, ma ciò non sta impedendo ad alcuni CIO di esplorare questa tecnologia potenzialmente disruptive. E parliamo di nomi di peso tra Delta Air Lines, Anthem, Goldman Sachs e Wells Fargo. Queste quattro società sono entrate a far parte dell’IBM Q Network, collaborando con oltre 100 altre organizzazioni su applicazioni pratiche di calcolo quantico.

Delta Airlines, secondo il suo CIO Rahul Samant, vuole indagare le potenzialità del quantum computing per trasformare il viaggio per clienti e dipendenti, fornendo un’esperienza innovativa capace di offrire maggiore comfort e ridurre lo stress durante il volo. Nell’ambito della collaborazione tra IBM e Delta si inserisce un progetto con la NC State University in cui è presente un IBM Q Hub, dove vengono svolte attività di formazione e ricerca nell’area quantum computing da parte di Delta e degli studenti dell’ateneo. Anthem, nel frattempo, esaminerà i modi per far funzionare il suo archivio di dati sanitari sviluppando opzioni di trattamento personalizzate o migliorando la previsione delle condizioni di salute.

La promessa del calcolo quantistico

Alcune aziende stanno già utilizzando apparecchiature di calcolo quantistico di IBM per risolvere problemi reali, tra cui la casa automobilistica Daimler, che ha implementato il calcolo quantistico per modellare il comportamento delle molecole contenenti litio. Il suo obiettivo è quello di sviluppare batterie con prestazioni migliori per i veicoli elettrici. Sebbene sia ancora più rapido eseguire questo tipo di calcolo su computer convenzionali, Daimler e IBM si stanno preparando per il giorno in cui il calcolo quantico avrà un netto vantaggio.

Mentre i computer quantistici pratici rimangono lontani, il corpus significativo della teoria matematica su ciò che saranno in grado di calcolare e su come lo faranno è un aspetto che i CIO devono tenere d’occhio. La programmazione nel mondo quantistico sarà fondamentalmente diversa dalla codifica per macchine convenzionali e coinvolgerà nuovi ambienti di sviluppo, nuovi linguaggi e nuovi algoritmi.

computer quantistico

Gli algoritmi quantistici non risolveranno tutti i problemi informatici di oggi, ma per quelli che possono risolvere si prevede che avranno un vantaggio significativo rispetto alle macchine convenzionali una volta che saranno disponibili dispositivi quantistici “praticabili”. Oggi i CIO possono iniziare a lavorare con i team di ricerca e sviluppo e ingegneria per identificare se i carichi di lavoro di calcolo più pesanti della loro organizzazione potrebbero essere adatti a un approccio quantistico.

IBM Q Network offre alle aziende un sandbox in cui eseguire i loro esperimenti, ma ci sono già altri attori nel cloud: AWS ha Amazon Braket e Microsoft ha Azure Quantum. Anche Google sta studiando il calcolo quantistico, ma nonostante alcuni progressi nel campo non ha ancora offerto un servizio quantistico ospitato sulla sua piattaforma cloud.

IBM ha infine annunciato l’installazione dei primi due computer quantistici commerciali IBM Q System One al di fuori degli Stati Uniti (uno in Germania e l’altro a Tokyo), con l’obiettivo di contribuire a far avanzare la ricerca in collaborazione con università, aziende ed istituzioni per dare vita a nuove opportunità di crescita economica.

Simulazioni, per ora

Il piccolo numero di computer quantistici esistenti oggi ha requisiti di raffreddamento “esoterici” e l’azoto liquido non è certo comune nella maggior parte dei data center. Ecco perché i servizi di cloud quantistico sono un buon modo per iniziare. Per i CIO che vogliono sperimentare il calcolo quantistico, tuttavia, esistono simulatori di calcolo quantistico che vengono eseguiti su server convenzionali. Google offre Quantum Computing Playground online, IBM ha un simulatore nel suo servizio Q Cloud e la società IT francese Atos vende una combinazione hardware e software chiamata Quantum Learning Machine.

Se state pensando di costruire il vostro simulatore, tenete però presente che possono essere necessari migliaia di nodi di elaborazione e terabyte di memoria per simulare i computer quantistici relativamente primitivi di oggi.