Perché Dropbox vale in borsa quattro volte tanto rispetto a Box?

Da quando Dropbox è entrata nello spazio aziendale con Dropbox for Business nel 2013, ha iniziato a gareggiare testa a testa con la rivale Box. I due giovani fondatori Drew Houston (Dropbox) e Aaron Levie (Box) si sono trovati così l’uno contro l’altro e, soprattutto, contro grandi player del cloud storage come Microsoft OneDrive e Google Drive.
A dividere essenzialmente i due servizi è il fatto che che Dropbox è incentrato sulla creazione di contenuti e Box sulla gestione dei contenuti, una differenza sottile ma importante. Cheryl McKinnon, principale analista di Forrester Research, ha aggiunto: “Box si è focalizzata su imprese più grandi migliorando le sue capacità amministrative, di sicurezza e di governance per soddisfare le esigenze aziendali. Anche Dropbox si è mossa in parte in questa direzione, ma potrebbe volerci del tempo per una sua espansione nelle aziende più grandi se la massa critica in termini di clienti è per ora limitata a uno spazio in cui si muovono prevalentemente piccole e medie imprese”.
Ora che entrambe le società sono quotate in borsa, è possibile confrontarne più da vicino i numeri. Box è stata quotata nel gennaio del 2015 con una valutazione di 1,7 miliardi di dollari (14 dollari per azione), ovvero circa 600 milioni di dollari in meno rispetto alla valutazione di 2,3 miliardi di dollari dei mercati privati. Tale valutazione si è attestata successivamente su un livello di mercato piuttosto stabile compreso tra 2,5 e 3 miliardi di dollari
Dropbox d’altra parte è entrata in borsa alla fine di febbraio di quest’anno con azioni che sono salite fino a 31,60 dollari, portando la società a una valutazione di oltre 12 miliardi di dollari. Si tratta di una discrepanza di valutazione di quasi cinque volte tra queste due società due rivali. Secondo l’analista di Gartner Monica Basso “non possiamo commentare l’IPO di per sé, ma penso che un tale successo in borsa di Dropbox sia probabilmente legato alla percezione del brand e al potenziale di crescita del servizio nel mercato enterprise”.
Questa è una prospettiva “in divenire” abbastanza simile a quella che ha accompagnato nei giorni scorsi l’IPO di Spotify, un servizio che ha ancora tantissimi utenti freemium ma che conta di trasformarli in utenti paganti. Una scommessa a cui il mercato ha creduto visto che la società svedese è stata valutata ben 26,5 miliardi di dollari.
Dropbox non ha ancora specificato il numero di aziende che hanno acquistato i suoi piani di stampo enterprise, rendendo così difficile un confronto diretto con Box. Quello che sappiamo con certezza però è che Dropbox ha molti più utenti di Box.
Nella dichiarazione S-1 necessaria per essere quotati in borsa, Dropbox ha dichiarato di avere oltre 11 milioni di utenti paganti. Più precisamente, si legge nel documento, “di questi abbonati, circa il 30% utilizza Dropbox Business”. È un calcolo molto approssimativo, ma ciò significa che Dropbox Business può contare su circa 3.300.000 utenti.
Se ciò è direttamente correlato alle entrate (30% di 1,1 miliardi di dollari), significa che la business unit di Dropbox rende alla società circa 330 milioni di dollari in ricavi, cifra ben inferiore ai 506 milioni di dollari che Box ricava dalla sottoscrizione dei suoi piani enterprise (che poi sono anche gli unici a pagamento). Tuttavia gli utenti aziendali in genere pagano di più per funzionalità avanzate e storage aggiuntivo, con piani business che nel caso Dropbox partono da 10 e 15 euro (Standard e Advanced).
Inoltre, Dropbox ha dichiarato che al 31 dicembre 2017 aveva più di 300.000 team di Dropbox Business paganti che spaziavano da un freelancer a una PMI fino a società globali. “Circa il 56% delle aziende di Fortune 500 ha almeno un team Dropbox Business al proprio interno”, si legge in una nota ufficiale di Dropbox di inizio 2018. Box ha invece 82.000 aziende come clienti paganti. Naturalmente la dimensione di queste aziende è fondamentale, ma Dropbox esce chiaramente vincitrice da questo confronto e lo fa anche nel computo dei ricavi, pari a oltre un miliardo di dollari nel 2017 contro i 506 milioni di dollari di Box.
Dropbox insomma è stata valutata dal mercato quasi cinque volte Box sebbene le sue entrate siano solo il doppio di quelle della rivale. Questa enorme discrepanza deriva quasi esclusivamente dalla convinzione degli investitori che Dropbox possa davvero convertire più utenti in clienti paganti, grazie soprattutto ai redditizi segmenti business ed enterprise.