Reti IT: i lavori del futuro secondo Cisco

Il futuro delle reti IT è modellato dalla rapida evoluzione del modo in cui le reti vengono costruite. Ed è influenzato anche dalle nuove esigenze delle aziende che devono rispondere all’emergenza Covid-19.
Di conseguenza, anche le competenze richieste ai professionisti che gestiscono le reti evolvendo a un ritmo accelerato, e c’è una crescente attenzione alla capacità di combinare conoscenze tecniche e attitudine al business.
Uno sguardo a ciò che questo futuro significa per i professionisti delle reti IT può essere trovato nel Global Networking Trends Report 2020 di Cisco. Il report è stato stilato prima che la pandemia Covid-19 cambiasse il modo in cui le aziende fanno business, ma gli impatti previsti sono stati accelerati dalla situazione emergenza.
“E’ chiaro che queste competenze ora sono ancora più critiche: la necessità di gestire e controllare la connettività aziendale e la sicurezza dei lavoratori da remoto richiede nuovi tipi di competenze”, ha affermato Joe Clarke, Distinguished Services Engineer presso Cisco. “Si tratta di un insieme di competenze in evoluzione per gli ingegneri di rete che devono confrontarsi con i manager aziendali e tradurre in un vocabolario di business ciò di cui hanno bisogno, per esempio riguardo alle impostazioni delle policy”.
I nuovi ruoli emergenti
Nel suo report Cisco presenta una serie di ruoli nuovi o in via di sviluppo che saranno necessari per gestire le reti aziendali. Ecco i più rilevanti.
- Business translator: è un professionista che “traduce” le esigenze aziendali in requisiti a livello di servizio, sicurezza e conformità che possono essere applicati e monitorati attraverso la rete. Il business translator lavora anche per utilizzare la rete e i dati di rete per guidare il valore di business e l’innovazione dell’azienda. La sua conoscenza della rete e delle API delle applicazioni è il punto d’unione tra il business e il panorama IT.
- Network guardian: è la figura lavora per unire reti e architetture di sicurezza, integrando l’intelligenza distribuita della rete nell’architettura di sicurezza e nel processo SecOps. Questo è il punto in cui si incontrano rete e sicurezza e il network guardian è al centro di tutto, estraendo e diffondendo grandi quantità di dati, analizzandoli e quindi intervenendo per identificare guasti o attacchi informatici.
- Network commander: le reti intent-based utilizzano processi di automazione e orchestrazione basati su controller. Il network commander si occupa di questi processi e delle pratiche che garantiscono l’integrità e il funzionamento continuo del controller di rete e della rete sottostante.
Network orchestrator: è l’esperto che traduce le esigenze aziendali nelle policy di rete. Si concentra sulla traduzione e automazione delle policy e sull’allineamento delle stesse tra domini di rete e IT. - Network detective: questa figura utilizza e mette a punto strumenti che impiegano analytics avanzati e AI per garantire che la rete risponda alle esigenze aziendali. Il network detective collabora con i team di gestione dei servizi IT e i team SecOps per identificare anomalie di rete e risolvere potenziali falle di sicurezza. Come il network guardian, usa i dati in modo proattivo per identificare guasti e attacchi.
“Questi nuovi ruoli rappresentano il legame sempre più stretto tra business e tecnologia”, ha sottolineato Clarke. “Parti di questi nuovi criteri sono gestite da persone diverse, ma quello che stiamo vedendo è la necessità di una figura ibrida che sappia gestire un mix di compiti di cui oggi normalmente non si occupa”.
Per esempio, l’obiettivo aziendale potrebbe essere una videochiamata di alta qualità da un’area di lavoro remota, che potrebbe variare da un luogo a un altro. “Se la rete non è grado di gestire questa situazione, un ingegnere può eseguire una configurazione a più fasi per raggiungere l’obiettivo”, ha spiegato Clarke. “Le competenze di questi ruoli in evoluzione comprendono come affrontare la sicurezza, controllare la larghezza di banda, QoS e utilizzare insieme analisi e automazione”.
“Molte persone utilizzano strumenti di collaborazione basati su cloud e strumenti di condivisione file che non hanno mai usati prima”, ha affermato il manager. “Tutto ciò richiede una rete agile in grado di rispondere rapidamente alle nuove esigenze”.
Il percorso di formazione che risponde alle nuove esigenze
Nel corso dell’ultimo anno Cisco ha rinnovato buona parte dei suoi strumenti di certificazione e sviluppo delle competenze, nel tentativo di aiutare i professionisti IT ad affrontare l’ambiente emergente di reti intent-based. Per esempio, ha lanciato una nuova serie di certificazioni professionali per codifica, automazione, sviluppo di applicazioni che utilizzano la comunità di sviluppatori DevNet di Cisco.
Le certificazioni Cisco DevNet Associate, Specialist e Professional coprono lo sviluppo di software per applicazioni, automazione, DevOps, cloud e IoT. Si rivolgono inoltre a sviluppatori software e ingegneri di rete, ai quali forniscono le competenze software per creare applicazioni e flussi di lavoro automatizzati per reti e infrastrutture operative.
Cisco afferma che nuove tecnologie di rete come le reti intent-based, le reti multidominio e la programmabilità cambiano radicalmente le capacità della rete, offrendo ai professionisti l’opportunità di progettare soluzioni che utilizzano la rete programmabile in nuovi modi.
E di fronte alla chiusura dei test center dovuta alla pandemia Covid-19, Cisco ha recentemente dichiarato che gli esami di certificazione potranno essere sostenuti online. Inoltre, la società ha prorogato di sei mesi la validità delle certificazioni attive alla data del 16 marzo 2020.