Lavoro ibrido: servono strategie a lungo termine per supportarlo

Se un tempo la tecnologia era un fattore abilitante per la produttività aziendale e dei dipendenti, oggi è la forza trainante per entrambi. “Durante la la pandemia le aziende hanno cercato di capire come uscire dalla modalità di emergenza, e la tecnologia ha assunto ancora più importanza”, afferma Wendy Pfeiffer, CIO di Nutanix.
Mentre le aziende riprogettano gli spazi di lavoro fisici, che sono rimasti vuoti, per nuovi usi più adatti all’era sempre più ibrida e digitale, ai CIO spetta il compito di “creare continuità tra l’ambiente di lavoro fisico e quello digitale”, sottolinea Amy Loomis, direttrice di Future of Work presso la società di ricerca IDC.
Nuovi strumenti per il lavoro ibrido
All’inizio della pandemia, i CIO di tutti i settori hanno lavorato instancabilmente per garantire che i PC dei dipendenti che lavoravano da casa fossero configurati correttamente con strumenti di collaborazione video quali Microsoft Teams, Google Workspace, Zoom e Slack.
Oggi, questi fornitori stanno potenziando le loro piattaforme per soddisfare i nuovi requisiti.
Slack, per esempio, sta migliorando la sua piattaforma di collaborazione con nuovi strumenti per il lavoro asincrono e multimodale e incorporando un’opzione Slack Connect che consente ai clienti aziendali di incorporare partner commerciali esterni in progetti di collaborazione.
Allo stesso tempo, le tecnologie che supportano il lavoro ibrido si estendono ben oltre gli strumenti di collaborazione, poiché l’ibrido assume forme diverse in diversi tipi di aziende. Secondo l’esperienza di Pfeiffer di Nutanix le prime tre tecnologie che consentono il lavoro ibrido sono gli strumenti di collaborazione, l’automazione e l’apprendimento automatico, il cloud.
Definire la strategia
Abhijit Mazumder, CIO di Tata Consulting Services (TCS), ha sviluppato una strategia per il lavoro ibrido a lungo termine chiamata “25 by 25”, riferendosi alle proiezioni aziendali secondo cui solo circa il 25% dei suoi dipendenti lavorerà fuori dalle strutture aziendali entro il 2025.
“L’enfasi per il futuro è la creazione di modelli di lavoro ibridi e flessibili, il cambiamento dell’esperienza dei dipendenti, l’abilitazione della collaborazione interdominio/dipartimentale e, per coloro che tornano in ufficio, il monitoraggio continuo del rischio”, spiega Mazumder.
Per realizzare la strategia “25 by 25”, TCS si sta spostando verso un ambiente multicloud al 100%, sviluppando applicazioni per ambienti di lavoro ibridi e flessibili, implementando software di intelligenza artificiale per la continuità aziendale. La società sta anche investendo in strumenti di collaborazione avanzati per il brainstorming creativo, utilizzando analisi avanzate di intelligence decisionale e implementando la sicurezza zero trust e le applicazioni componibili che sfruttano la gestione delle API, gli eventi e l’elaborazione dei flussi.
Promuovere il cambiamento culturale
Oltre alle sfide tecnologiche, i CIO devono anche rispondere alle maggiori richieste di formazione da parte della forza lavoro ibrida.
Molte aziende sono attrezzate in modo più che adeguato per supportare il lavoro a distanza, ma “promuovere la destrezza digitale della forza lavoro è un obiettivo fondamentale nel 2022”, afferma Matt Cain, analista di Gartner.
Secondo Amir Arooni, CIO di Discover, una delle principali sfide è garantire l’inclusione per ogni dipendente poiché esiste il rischio “intrinseco” di una disconnessione tra i dipendenti in ufficio e i lavoratori da remoto.
“C’è anche un rischio maggiore di burnout per i dipendenti che lavorano completamente da remoto, i cui segnali di stress stanchezza sono meno visibili ai loro manager e responsabili”, afferma Arooni. “Dal punto di vista del datore di lavoro, c’è il rischio di microgestione in quanto alcuni manager non possono vedere i loro team e non padroneggiano ancora l’abilità di misurare i risultati”.
“I CIO possono assumere la guida, ma per creare una vera cultura della destrezza digitale della forza lavoro l’iniziativa deve essere una responsabilità condivisa da tutta la leadership esecutiva e deve adottare un approccio incentrato sulle persone”, afferma Cain. “La sfida continua è garantire che i dipendenti siano incentivati e in grado di sfruttare efficacemente il ricco set di strumenti basati su SaaS e le applicazioni di produttività personale a loro disposizione, e che vedano i vantaggi di continuare a far crescere le proprie competenze con questi strumenti”.