Dispositivi mobili e pratiche BYOD hanno dato alle aziende un livello di agilità senza precedenti, che permette agli utenti di collaborare, accedere alle informazioni e portare a termini lavori importanti. Oggi i lavoratori sono sempre più mobili e la loro produttività dipende in larga parte dalla possibilità di lavorare e collaborare in qualsiasi luogo si trovino, accedendo senza problemi a tutte le risorse di cui necessitano, incluse app e dati, su qualsiasi dispositivo.

Tutto ciò pone però grandi sfide in termini di sicurezza e l’IT deve sia garantire la possibilità di visualizzare e modificare dati in mobility, sia gestire la sicurezza dei dati su dispositivi non aziendali. Mentre lo smart working e nuovi metodi di collaborazione prendono sempre più piede anche in Italia, una recente ricerca condotta negli USA da Seclore/ESG può aiutare anche i CISO italiani and anticipare le problematiche che emergeranno e che richiedono nuove strategie di sicurezza. Ecco alcuni punti fondamentali dell’ESG Report.

Perdita di informazioni sensibili

Questa è una delle principali preoccupazioni per il 98% degli intervistati ed esistono reali possibilità che questo evento si verifichi. Le cause più comuni indicate per la perdita di dati includono email mandate inavvertitamente alla persona sbagliata, (67%), accesso non autorizzato (64%) e perdita o furto di dispositivi portatili (61%).

Prevenire i furti di informazione

È una delle priorità dell’IT. Il 56% degli intervistati afferma infatti che è probabile o molto probabile che i file possano essere trafugati da partner, contractor o clienti (con il 28% che dice che è molto probabile) e il 58% afferma lo stesso in merito a file rubati da dipendenti o da software maligno (60%).

La maggior parte degli utenti oggi utilizza laptop, tablet e smartphone

Condivisione e sicurezza

L’esigenza di collaborare con terze parti fa sì che il file sharing sia una pratica comune, che però può anche trasformarsi in una minaccia alla sicurezza se qualcuno non autorizzato ha accesso alle informazioni. In effetti, il 34% degli intervistati ha notato che una percentuale compresa tra il 26% e il 50% dei dipendenti condivide regolarmente file con persone esterne all’azienda.

BYOD, Shadow IT e sicurezza

Secondo lo studio, il 65% degli intervistati afferma di essere consapevole che la shadow IT è già una realtà all’interno della propria azienda. Questo fenomeno, naturalmente, è causa di ovvie preoccupazioni data la mancanza di controllo su quelle app. Ma l’IT deve fare in modo che queste preoccupazioni non rallentino l’utilizzo delle più avanzate tecnologie contemporanee, a fronte di un 52% degli intervistati che afferma di star limitando i propri investimenti nelle policy BYOD.

La mobility e i dispositivi non gestiti

La maggior parte degli utenti oggi utilizza 3 dispositivi — laptop, tablet e smartphone — e vuole il livello di flessibilità necessario per visualizzare, commentare, inviare, condividere e sincronizzare dati personali e aziendali da tutti e tre. Molti di questi dispositivi però non sono sotto il controllo diretto dell’IT, né lo sono i luoghi da cui un numero sempre crescente di lavoratori mobili accede alle informazioni aziendali. Tutto questo ha creato un perimetro virtuale in cui si muovono i dati molto più ampio di quello tradizionale e l’IT deve garantire il più possibile un elevato livello di sicurezza.