Con i modelli operativi digitali che modificano i processi aziendali e il panorama IT, anche l’enterprise architecture (EA), un solido sostenitore dell’IT, ha mostrato segni di evoluzione. Un indicatore chiave di questa evoluzione è il crescente interesse per gli strumenti di gestione dell’architettura aziendale (EAM), a cui si rivolgono CIO e architetti aziendali per digitalizzare insieme il business.

Secondo la società di ricerca Gartner, partendo da un modesto impatto oggi i ricavi annuali del settore degli strumenti EA stanno crescendo fino al 30%, con un supporto per tali strumenti in aumento man mano che l’EA si espande oltre il controllo diretto dei dipartimenti IT e in ambienti tecnologici più democratizzati. La tendenza è in netto contrasto rispetto a un decennio fa, quando si pensava che il settore avrebbe generato solo 10 milioni di dollari di entrate perché gli strumenti erano troppo complicati.

Attualmente i CIO e gli architetti aziendali acquistano strumenti EA perché consentono alle organizzazioni di esaminare la necessità e l’impatto del cambiamento, stabilire le relazioni e la fiducia reciproca all’interno di ecosistemi di partner, modelli operativi, capacità, processi, applicazioni e tecnologie, tutti flussi chiave nell’era della trasformazione digitale.

In generale, le aziende hanno tantissime iniziative in corso, quindi renderle operative può essere difficile, soprattutto perché le persone sono molto impegnate“, afferma Anjali Subburaj, architetto DCX presso il rivenditore digitale The Very Group.

Inoltre, il ritmo del cambiamento aumenta la necessità per gli architetti di utilizzare strumenti che consentano tempi di risposta efficienti alle esigenze aziendali.

In Citi avevamo un’esigenza di scalabilità per far fronte ai pagamenti di aziende come Airbnb e Uber“, spiega Eric Newcomer, ex CTO presso il fornitore di servizi finanziari Citi e attualmente CTO presso il fornitore di tecnologia WS02. “La transizione dal monolite ai microservizi richiede un alto livello di buona governance“. Anche la trasformazione digitale deve essere rapida, ma non bisogna perdere di vista le normative, la sicurezza informatica e la reputazione aziendale.

I CIO stanno esplorando gli strumenti EAM perché l’approccio EA tradizionale non è in grado di soddisfare il ritmo rapido richiesto dalla trasformazione digitale. “C’è un cambiamento continuo nel business, e questo significa un cambiamento nell’IT, quindi non c’è mai un quadro costante“, afferma André Christ, CEO e fondatore del fornitore di tecnologia EAM LeanIX. Pertanto, i responsabili IT di settori come servizi finanziari, media, beni di consumo, produzione e mondo accademico stanno adottando nuovi strumenti per vedere, analizzare e gestire i fluidi panorami della tecnologia aziendale mentre digitalizzano le loro organizzazioni.

Essere in grado di esaminare il mix di applicazioni nel suo insieme e cercare di capire in che modo ciò crea valore o rischio consente di sostenere il cambiamento o persino di mantenere lo status quo“, afferma l’architetto aziendale Jonathan Gregory, attualmente impegnato presso il palazzo di Westminster, a Londra. “EAM parte dai risultati di business e si manifesta in una serie di opportunità di investimento che hanno una chiara visualizzazione per realizzarli. Ecco dove si trova l’opportunità per gli architetti aziendali, tra gli altri“.

Non solo per l’IT

Poiché i CIO sono diventati leader aziendali e membri regolari del consiglio di amministrazione, la tecnologia è diventata fondamentale per risolvere le sfide aziendali o sviluppare nuove opportunità di business. Pertanto, anche l’architettura aziendale sta ampliando la sua attenzione. Un tempo l’enterprise architect  era considerato un ruolo molto tecnico, ma poiché la tecnologia è passata al cloud tramite SaaS e la proprietà è passata dal tradizionale reparto IT alle linee di business, il ruolo, come quello del CIO, ha dovuto includere capacità di progettazione aziendale, consegna rapida del cambiamento e allontanamento dai progetti verso i prodotti.

Gli architetti aziendali devono essere in grado di affrontare le sfide dell’integrazione“, afferma Darren Coomer, fondatore e CEO di Strategy and Architecture Group. “Uno strumento di architettura aziendale viene spesso venduto come prerequisito da società di consulenza che possono guadagnare commissioni software. Quindi chiedete qualche consiglio sul valore che effettivamente porta, oltre a quello che pagate i provider per i loro servizi professionali”.

Gli strumenti EAM analizzano l’azienda, le sue capacità, i clienti, i processi e i prodotti e quindi operano nella lingua utilizzata dall’azienda. In altre parole, crea ownership. “Democratizzate l’architettura in modo da poter porre domande sulle applicazioni utilizzate“, afferma l’architetto aziendale Mike Winfield della Tokio Marine Kiln, compagnia di assicurazioni specializzata con sede a Londra. “Potreste fare alcune di queste cose su un foglio di calcolo, ma la mappatura delle relazioni tra business, applicazioni, dati e architetture tecniche diventa presto ingestibile”.

Man mano che le organizzazioni e i CIO si allontanano dai progetti a cascata e si spostano verso Agile e DevOps, le tecnologie EAM consentono una maggiore comprensione e gestione del prodotto. “Con un approccio al prodotto, state continuamente costruendo qualcosa, quindi come fate a capire se state offrendo valore aziendale?”, dice Christ di LeanXI.

L’ultima generazione di tecnologie EAM e player EA è fortemente focalizzata sul valore aziendale, che, come un prodotto, è un continuum, non una tantum. “Avete fatto un investimento e dovete continuare a investirvi“, afferma l’enterprise architect Gregory. “Per il dipartimento finanziario, questo può essere un modo diverso di lavorare. Quindi dovete collaborare con il CFO, motivo per cui l’EA è ora un partner di business, che osserva come vengono utilizzate le capacità e come l’investimento può produrre il massimo ritorno“.

Pertanto, gli strumenti EAM fanno parte del modo in cui EA e responsabili della tecnologia aziendale gestiscono gli investimenti effettuati non solo dal CIO e dall’IT, ma anche dalle linee di business. “L’IT gestita dal business non è una cosa negativa, in quanto porta all’efficienza dei processi e alla soddisfazione dei dipendenti e dei clienti“, afferma Christ. “I rischi, tuttavia, sono i costi, l’integrazione e ciò che ci si aspetta dall’IT. SaaS consente all’architetto aziendale di correlare le informazioni sull’utilizzo in modo intelligente, il che porta a confrontarsi su come loro e l’IT possono aiutare“.

Dati credibili: la base di una strategia EA di successo

Sebbene i principali enterprise architect vedano la necessità di uno strumento che rifletta meglio il loro modo di lavorare, nutrono anche preoccupazioni. “La provenienza e la credibilità sono fondamentali, quindi rischiamo di prendere decisioni sbagliate se non c’è accuratezza nei dati“, sottolinea Gregory. Gli strumenti EAM fanno affidamento sulla qualità dei dati, e Winfield aggiunge: “La parte difficile è ottenere dati accurati per l’EAM“.

Gartner, nel suo Magic Quadrant for EA Tools, rileva che anche il settore EAM potrebbe affrontare un certo consolidamento. “Data l’importanza e la crescita nell’uso di modelli nel moderno business, ci aspettiamo di vedere alcuni dei principali fornitori nei territori di mercato adiacenti compiere mosse strategiche acquistando o lanciando i propri strumenti EA”.

Tuttavia, alcuni CIO mettono in dubbio il valore degli strumenti EAM come integrazione nel proprio portafoglio tecnologico insieme, per esempio, agli strumenti di gestione dei servizi IT (ITSM). Subburaj di The Very Group prevede che questa sarà una sfida. “Alcuni responsabili aziendali faranno fatica a vedere l’impatto aziendale diretto“, afferma.

E Coomer esprime preoccupazioni simili. “Alcune grandi organizzazioni hanno speso diversi milioni per implementare strumenti EA e mantenere team interni dedicati al loro aggiornamento. Ma, in realtà, questo non è sempre necessario e il CIO e l’organizzazione ereditano un’altra piattaforma legacy da cui diventa difficile uscire. Il vero valore di uno strumento EA è spesso attraverso la visualizzazione e la possibilità di raccontare una storia diversa, utilizzando gli stessi dati fondamentali per molte parti interessate diverse: dai dettagli di cui un analista aziendale potrebbe aver bisogno per eseguire iniziative di cambiamento, al consiglio di amministrazione che cerca un po’ di sicurezza e la conferma che si trova nel giusto percorso di trasformazione“.

Ridisegnare il ruolo dell’enterprise architect

Poiché gli strumenti EAM sono entrati nel mercato a seguito dell’evoluzione del ruolo dell’enterprise architect, i CIO non sono così diffidenti nei confronti della loro presenza scopo nella trasformazione digitale.

Gli architetti possono essere i loro peggiori nemici: troppo accademici e troppe metodologie“, afferma Newcomer di WS02, che ha ricoperto lui stesso il ruolo di enterprise architect. Gregory comprende anche la frustrazione del CTO: “Negli ultimi anni, c’è stata una linea di demarcazione nel ruolo dell’architetto aziendale, che in passato era visto come un guru tecnico che proveniva dai ranghi della tecnologia“.

Ma lo stesso valeva per il CIO negli anni zero. Tuttavia, il ruolo si è trasformato in un profilo incentrato sul business, e si sta evolvendo per diventare un partner chiave con il CIO. L’importanza della comunicazione riguardo l’architettura aziendale è qualcosa che, secondo Subburaj, sta crescendo. La necessità e la complessità della tecnologia nelle organizzazioni moderne hanno portato inevitabilmente alla necessità di progettare le interconnessioni tra i processi aziendali, i risultati e l’intreccio tecnologico che svolge un ruolo essenziale. Quella complessità richiede nuovi strumenti EAM per visualizzare le relazioni e fornire un piano da cui il CIO e le parti interessate possono costruire un’azienda migliore.

Mark Chillingworth