Le aziende si preparano con la tecnologia al ritorno in ufficio

Le società statunitensi si stanno preparando ad accogliere i dipendenti negli uffici tre mesi dopo che la pandemia di coronavirus ha sconvolto e interrotto le operazioni aziendali in tutto il mondo. Come con l’inizio dell’epidemia, le aziende si trovano in un territorio inesplorato e non sono mai state così sotto pressione per creare ambienti sicuri per i loro dipendenti, con l’avvertenza che non esiste una protezione a prova di proiettile contro un nuovo virus per il quale purtroppo non è stato ancora trovato un vaccino. Tuttavia, spetta alle aziende prendere ogni precauzione.
I dipartimenti IT stanno valutando diverse tecnologie progettate per bloccare potenziali vettori di virus e fornire un ambiente di lavoro sicuro. Secondo un sondaggio condotto da Insight Enterprises a maggio, il 58% dei 200 responsabili IT ha in programma di investire in dispositivi intelligenti per l’igiene personale come le stazioni sanitizzanti per le mani, mentre il 36% prevede di investire in sensori contactless. Il 35% dei leader IT acquisterà termometri a infrarossi, mentre il 25% prevede di installare termocamere.
Molte aziende stanno inoltre implementando software per mobile e machine learning, chatbot e altri strumenti. Meno chiaro è se e in che modo le aziende implementeranno il tracciamento dei contatti per cercare di identificare le connessioni tra i dipendenti che potrebbero essere stati esposti al coronavirus.
Sfruttare l’IoT per la rilevazione della febbre
Insight Enterprises ha implementato scanner termici nel suo ufficio di Hanover Park, Illinois, per controllare la temperatura delle persone in tempo reale e attivare un avviso in caso di febbre rilevata. Il sistema, che esegue la scansione di un massimo di 30 persone contemporaneamente, può essere configurato per informare la sicurezza o un responsabile dell’ufficio se viene rilevato un valore superiore ai 37,5 gradi. Il sistema si basa su altri sensori hardware, nonché sulla piattaforma connessa Insight, un hub software per la raccolta, il routing e l’analisi dei dati dai sensori.
Insight ha anche creato un chiosco “walk-up”, che sta attualmente testando nella sua sede di Tempe, in Arizona, che include un termometro collegato per la scansione delle temperature dei dipendenti. Il chiosco include un chatbot che risponde alle domande fatte dai dipendenti via voce o digitando su una tastiera sui passi che devono adottare nel caso la loro temperatura risultasse elevata, il tutto in base alle informazioni contenute nelle linee guida del CDC.
Un’altra soluzione, progettata per proteggere i dipendenti all’interno dell’ufficio, utilizza telecamere ottiche e machine learning per rilevare se le persone indossano mascherine e mantengono una distanza fisica adeguata. L’app invia un avviso a un responsabile in loco quando i dipendenti si trovano a meno di una distanza di circa due metri e il responsabile ha la discrezione su quale azione intraprendere.
Il tracciamento dei contatti è un altro strumento preso in considerazione da Insight, che sta ragionando sul fatto se i dipendenti debbano installare un’app sullo smartphone per tenere traccia dei loro movimenti rispetto ad altre persone, o se integrare o meno un chip RFID nei badge dei dipendenti per determinare la vicinanza tra di essi. Chiedere ai dipendenti di installare un’app mobile sui loro telefoni per tenere traccia dei loro movimenti può essere invadente, ma un badge abilitato per l’IoT? Forse lo sarebbe di meno.
Arrivare in ufficio… da casa
La maggior parte delle aziende è alle prese con una questione di non facile soluzione: come accogliere i dipendenti che tornano in ufficio dopo mesi trascorsi a casa? Okta sta utilizzando un software mobile che consente ai dipendenti di avvisare l’azienda prima che entrino in ufficio. La società ammette in ufficio solo il 30% dei 2.000 dipendenti che normalmente lavorano nella sede di San Francisco durante qualsiasi giorno lavorativo. Il software, sviluppato dalla startup Envoy, consente ai dipendenti di “prenotarsi” la sera prima del loro arrivo in ufficio ed è stato personalizzato per limitare la capacità massima a 600 persone.
Okta non aprirà i suoi uffici con un’accoglienza pre-Covid-19 fino a quando non ci sarà un trattamento efficace per il virus e sta adottando un approccio graduale all’apertura degli uffici in base alle normative che regolano ciascun mercato. I dipendenti che hanno maggiori probabilità di entrare in ufficio includono quelli che hanno bisogno di avere incontri faccia a faccia, o le cui situazioni lavorative da casa lo impongono. Coloro che si registrano tramite il software Envoy devono rispondere a un breve questionario per aiutare lo screening per potenziali malattie. Anche Okta sta effettuando controlli della temperatura dei dipendenti all’ingresso.
All’interno degli uffici le postazioni dei dipendenti sono state riconfigurate per garantire che i dipendenti siano fisicamente distanziati di due metri e che le superfici all’interno della struttura vengano regolarmente disinfettate. La compagnia sta inoltre limitando a due il numero di persone ammesse in ascensore. Okta sta anche valutando il tracciamento dei contatti, soluzione che secondo l’azienda potrebbe aiutare a proteggere i dipendenti, ma non ha ancora deciso nulla e sta pensando a come rendere questa pratica la meno invasiva possibile per i dipendenti.
Perché non si può tornare indietro
La pandemia ha anche costretto le organizzazioni a ripensare se hanno davvero bisogno di tornare a procedure e protocolli pre-pandemici. Schneider Electric, ad esempio, sta ripensando all’importanza di fornire tour in loco dei suoi impianti di produzione che offriva regolarmente prima che il coronavirus paralizzasse i viaggi aerei.
La società sta così aumentando i tour virtuali dei suoi sistemi nelle sue strutture di St. Louis e Lexington. Dall’epidemia di COVID-19 solo il personale essenziale è stato autorizzato ad entrare nell’edificio per operare e mantenere robot industriali, controllori logici programmabili e altri sistemi che costruiscono quadri di distribuzione che alimentano porte da garage, interruttori di sicurezza e altri sistemi elettrici.
A maggio l’azienda ha condotto due tour virtuali nell’arco di 10 giorni, anche se ha già parlato della possibilità di farne fino a sei o otto al mese. Okta, nel frattempo, ha intrapreso il proprio viaggio “dinamico” sul posto di lavoro, in cui più dipendenti possono lavorare in modo permanente da casa. La società ha infatti creato uno speciale store online in cui i dipendenti possono ordinare mobili ergonomici, webcam, monitor, tastiere e altre attrezzature per consentire un ambiente di lavoro ottimale da casa.