Mentre l’epidemia di coronavirus continua a far sentire i suoi effetti in modo incessante, le aziende che cercano di proteggere la salute dei propri dipendenti stanno prendendo provvedimenti per supportare il personale che lavora da casa, portando a un aumento della domanda di tecnologia di videoconferenza e altri strumenti di collaborazione.

I prezzi delle azioni di Slack e del software di videoconferenza Zoom sono aumentati nell’ultimo mese, anche se la scorsa settimana il mercato azionario complessivo ha registrato gravi cali. Zoom ha anche guadagnato un certo numero di nuovi utenti durante l’epidemia, secondo CNBC, con i dirigenti dell’azienda americana che hanno dichiarato di aver visto più utenti attivi nei primi due mesi del 2020 rispetto a tutto lo scorso anno.

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Sebbene il numero di casi di coronavirus negli Stati Uniti rimanga per ora basso rispetto ad altre parti del mondo (con in testa Cina, Corea del Sud e Italia), il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) ha avvertito la scorsa settimana che il virus si diffonderà ulteriormente nei prossimi mesi. Nei giorni scorsi Facebook ha deciso di annullare l’annuale conferenza per gli sviluppatori F8 2020 che si sarebbe dovuta tenere a San Jose, in California. Tale decisione è arrivata appena 10 giorni dopo che la società guidata da Mark Zuckerberg ha annunciato che avrebbe annullato il suo vertice di marketing globale a San Francisco. Anche altre società con prossimi eventi tecnologici importanti, come la WWDC di Apple, stanno considerando la prospettiva di annullare i loro eventi.

L’IT deve fare piani ora

“La prospettiva di eventi annullati e la necessità di mantenere produttivi i lavoratori stanno spingendo le aziende a riprendere in mano gli strumenti di collaborazione e le politiche di lavoro da casa” ha affermato Raúl Castañón-Martínez, analista senior presso 451 Research. “L’epidemia di coronavirus porterà sicuramente le organizzazioni IT a capire a che punto stiano con il lavoro da remoto, poiché questa situazione ha già portato diverse organizzazioni a cancellare la partecipazione agli eventi del settore come nel caso del Mobile World Congress di Barcellona. Sebbene ci fosse già interesse verso lo smart working, questa epidemia potrebbe fungere da catalizzatore per accelerare l’adozione di tecnologie che consentono ai dipendenti di lavorare da remoto”.

Il lavoro a distanza è notevolmente aumentato in Cina a causa di movimenti limitati; in una teleconferenza della scorsa settimana, la dott.ssa Nancy Messonnier, direttrice del Centro nazionale per le immunizzazioni e le malattie respiratorie del CDC, ha consigliato alle società statunitensi di iniziare a preparare soluzioni simili. “Le aziende possono sostituire gli incontri di persona con conferenze video o telefoniche e aumentare le opzioni di telelavoro. Ora è il momento che le aziende, gli ospedali, le comunità, le scuole e le persone comuni inizino a prepararsi”.

La scorsa settimana IBM, che diversi anni fa si era allontanata dal lavoro a distanza, ha invitato i suoi dipendenti nelle zone colpite a rimanere a casa e altre compagnie stanno limitando i viaggi di lavoro o rinunciando a eventi. Il telelavoro non è comunque un nuovo concetto. Una ricerca condotta da Merchant Savvy mostra che il 69% delle aziende negli Stati Uniti ha già adottato una politica di telelavoro, il 7% in più rispetto alla media globale e il 300% rispetto al 1996.

smart working

Anche così però Castañón-Martínez ha sottolineato che, sebbene vi sia una maggiore consapevolezza del lavoro a distanza, la maggior parte delle organizzazioni non è preparata per una sua ampia diffusione e molti stanno ancora valutando requisiti e soluzioni. Un sondaggio del 2017 condotto da Polycom su 25.234 dipendenti negli Stati Uniti e in altri 11 Paesi ha rilevato che il 37% degli intervistati utilizzava ogni giorno software di videoconferenza per collaborare meglio con i colleghi. I team aziendali possono spesso essere dispersi in diversi stati e comunicare tramite video può aiutare a migliorare le relazioni dei dipendenti, favorire la produttività e rallentare la diffusione di malattie come il coronavirus.

Lo stesso studio ha anche scoperto che il 62% degli intervistati non credeva che gli strumenti a loro disposizione fossero adeguati e volevano una tecnologia migliore che fosse più facile da usare che li aiutasse a rimanere in contatto con i loro colleghi.

CDC: le aziende dovrebbero incoraggiare il telelavoro

Il consiglio ufficiale del CDC afferma: “Ai dipendenti in grado di lavorare da remoto i supervisori dovrebbero sconsigliare di recarsi sul posto di lavoro fino a quando eventuali sintomi fisici non siano completamente risolti. Assicuratevi di disporre delle tecnologie informatiche e dell’infrastruttura necessarie per supportare più dipendenti che potrebbero essere in grado di lavorare da casa”. In questa ottica Zoom ha rimosso il limite di tempo per le riunioni di due persone per gli utenti in Cina e ha programmato una serie di risorse e tutorial su richiesta per aiutare i nuovi utenti a imparare a usare la piattaforma.

Anche BlueJeans, con sede in California, fornisce supporto ai clienti che potrebbero essere stati colpiti dall’epidemia. “BlueJeans sta facendo tutto il possibile per supportare l’aumento di videoconferenze potenziando l’infrastruttura cloud e la capacità della rete”, ha dichiarato un portavoce dell’azienda. Uno dei maggiori problemi derivanti dal lavoro a casa per lunghi periodi è che i dipendenti avranno bisogno di una tecnologia che consenta loro di collaborare in remoto con i colleghi a cui siedono di solito accanto.

“Abilitare una forza lavoro distribuita è uno sforzo complesso, in particolare considerando i crescenti requisiti di sicurezza e conformità che le organizzazioni IT devono affrontare”, ha affermato Castañón-Martínez. “Un buon punto di partenza è valutare come il loro attuale stack di comunicazioni e tecnologia supporti diversi casi d’uso.”

Castañón-Martínez ha affermato infine che la diffusione del telelavoro ha portato direttamente alla nascita di fornitori come Zoom, che sono emersi proprio per la loro capacità di connettere tra loro team di lavoro remoti. Mentre Zoom continua a concentrarsi sulla videoconferenza, CafeX Communications ha recentemente lanciato un nuovo strumento di collaborazione chiamato Challo per affrontare la collaborazione esterna, mentre altre opzioni come Microsoft Teams e Facebook Workplace stanno cercando modi per rispondere meglio alle esigenze dei lavoratori in prima linea, sia dentro che fuori ufficio.