Perché un’acquisizione di Slack avrebbe senso per Salesforce

Salesforce è in “trattative avanzate” con Slack per una sua potenziale acquisizione: un accordo che secondo diversi analisti sarebbe proficuo per entrambe le società. Slack, fornitore dell’omonimo software di collaborazione, è stato oggetto di numerose voci di acquisizione fin dal suo grande successo degli ultimi anni. Tra gli altri pretendenti segnalati nel corso degli anni c’è stata la grande rivale di Slack, Microsoft, che alla fine però ha scelto di costruire una propria piattaforma collaborativa con Microsoft Teams, così come altri grandi nome tecnologici come Google e Amazon. Alla fine nessuno di questi presunti accordi è stato portato a termine e Slack ha completato la propria quotazione in borsa nel 2019.
Nonostante la continua crescita (la società aveva più di 10 milioni di utenti attivi al giorno, secondo le statistiche del 2019) e un aumento del suo utilizzo tra le aziende più grandi, Slack ha dovuto lottare contro Microsoft Teams, che ha beneficiato di un fortissimo aumento di utilizzo durante l’attuale pandemia ed è incluso negli abbonamenti a Microsoft 365.
Le prime reazioni del mercato alle recente voci di acquisizione, riportate mercoledì dal Financial Times e dal Wall Street Journal tra gli altri, sono state positive per Slack. Il prezzo delle azioni della società è cresciuto infatti di quasi il 38%, facendo salire la sua valutazione a circa 20 miliardi di dollari.
“Se queste voci si dimostrassero vere, penso che sarebbe una mossa molto positiva per entrambe le società” ha affermato Angela Ashenden, principale analista di CCS Insights.
Coinvolgimento dei dipendenti: perché un accordo ha senso per Salesforce
A prima vista, Salesforce sembra una scelta un po’ scomoda per un pretendente, dato il suo focus principale sul software che supporta le relazioni business-to-customer. “La prima domanda che viene in mente leggendo questi report è perché Salesforce dovrebbe essere interessata ad acquisire Slack, dato che, nonostante l’acquisizione di Quip quattro anni fa, la produttività e la collaborazione dei dipendenti non rientrano nel suo dominio principale” ha affermato Raul Castanon, analista senior presso 451 Research/S&P Global Market Intelligence.
Oltre ad acquisire l’app di produttività collaborativa Quip nel 2016, Salesforce ha già fatto incursioni nella collaborazione dei dipendenti con il social network aziendale Chatter e il portale social Community Cloud. Nessuno dei due però ha avuto particolare successo.
Un’acquisizione ora di Slack fornirebbe a Salesforce un percorso immediato per espandere la sua attenzione sugli strumenti rivolti ai clienti e affrontare il mercato del coinvolgimento dei dipendenti. “La combinazione delle loro capacità di base potrebbe consentire un approccio completo che potrebbe avere un impatto significativo sull’esperienza del cliente”, continua Castanon.
Colmare il divario tra le comunicazioni dei dipendenti e dei clienti non è del tutto un concetto nuovo, ha affermato Castanon. Ha citato come esempio il recente annuncio di Twilio sui prodotti per lavoratori in prima linea. “Ma l’intersezione del customer care con la comunicazione interna è ancora uno spazio di azione ricco di opportunità”.
Allo stesso tempo Slack ha creato uno spazio di collaborazione più aperto, con il lancio di Slack Connect quest’anno che rende più facile per un’azienda che utilizza Slack interagire con organizzazioni esterne, inclusi partner e clienti. “Il potenziale di Slack Connect e la creazione di una rete di collaborazione B2B si sposano bene anche con la storia di abilitazione aziendale di Salesforce”, ha affermato la Ashenden.
Una spinta per la battaglia di Slack contro Microsoft
Un vantaggio chiave per entrambe le parti sarebbe rafforzare la concorrenza con Microsoft, che vende una piattaforma CRM rivale a Salesforce. Anche Slack avrebbe molto da guadagnare con un’acquisizione, con la proprietà da parte di Salesforce che lo metterebbe su una base più salda contro l’operatore dominante nel settore del software di collaborazione e produttività.
Dal lancio di Teams nel 2017, Microsoft ha investito molto nella sua piattaforma di collaborazione, spostando gli utenti da Skype for Business e sviluppando rapidamente un’ampia gamma di funzionalità. Anche Teams, che conta 115 milioni di utenti attivi al giorno, beneficia sostanzialmente della sua disponibilità senza costi aggiuntivi all’interno degli abbonamenti a Microsoft 365. Ciò gli conferisce una grande diffusione tra gli utenti aziendali.
“Slack sa che deve affrontare una sfida formidabile contro Microsoft e potrebbe trarre vantaggio dall’essere parte di un’entità più ampia”, ha affermato Castanon. Salesforce potrebbe anche aiutare a riaccendere l’adozione di Slack da parte degli utenti. La rapida crescita che Slack ha visto nei suoi primi anni sembra infatti essersi rallentata negli ultimi 18 mesi e la società si è avvantaggiata meno rispetto ad altri fornitori in questo ambito dal rapido passaggio al lavoro a distanza durante l’epidemia di COVID-19.
“Con forti ambizioni, Slack ha bisogno di un modo per aumentare la sua portata sul mercato e le opportunità di investimento sui prodotti e farlo da realtà indipendente può essere molto impegnativo”, ha detto Castanon.
La proprietà di Salesforce, una società con una notevole esperienza nell’integrazione di grandi acquisizioni come nel caso di Tableau (nel 2019 per 15,3 miliardi di dollari) e di Mulesoft (nel 2018 per 6,5 miliardi di dollari), darebbe inoltra fiducia ai clienti di Slack. Detto questo, un accordo per l’acquisizione di Slack probabilmente farebbe impallidire le precedenti acquisizioni di Salesforce in termini di valore.
Se un tale accordo dovesse avere il via libera, avrebbe vantaggi anche per gli utenti finali. “Ciò significherebbe inevitabilmente un’integrazione molto più profonda attraverso l’ampiezza del portafoglio di Salesforce, ma ci saranno molti clienti Slack che sono già clienti Salesforce e questi trarranno ulteriore vantaggio da connessioni più strette tra le due società”, ha concluso la Ashenden.